Le parole pronunciate dal Governatore Mario Draghi a Londra lo scorso 26 luglio («La Bce è pronta a fare tutto il necessario per salvare l’euro. E credetemi: sarà sufficiente») avevano illuso i mercati circa un imminente annuncio da parte della Bce di misure straordinarie per sterzare l’Eurozona fuori dalla crisi del debito. L’esito della riunione del Consiglio direttivo della Bce del 2 agosto ha parzialmente disatteso le aspettative dei mercati e degli stessi addetti ai lavori. Sebbene la Bce abbia, infatti, confermato la volontà di riattivare già entro settembre il Securities Market Programme (SMP) e aumentare le potenze di fuoco dell’Efsf (il Salva Stati), Draghi ha preferito rimandare di qualche settimana ogni decisione sui tassi d’interesse e sull’acquisto dei corporate bond.
LE ACCUSE ALLA BCE: DRAGHI NON È IMPARZIALE
Gli ultimi in ordine di tempo ad aver puntato l’indice contro Mario Draghi sono stati i rappresentanti dall’Osservatorio dell’Europa Industriale e un membro del board di Bundesbank. Secondo l’Osservatorio dell’Europa Industriale – un’associazione che monitora l’influenza dei poteri forti sulle decisioni di Bruxelles e Francoforte – l’appartenenza del Governatore della Bce al «Gruppo dei Trenta» (G30), un forum internazionale che riunisce banchieri e industriali, non rispecchia i più basilari principi di governance perché «il presidente di un’importante istituzione europea dovrebbe mantenersi sempre al di sopra delle parti». Qualche giorno prima era stato, invece, un prominente membro di Bundesbank ad aver apertamente criticato l’operato dell’EuroTower evidenziando come le decisioni della Bce abbiano ripetutamente varcato l’immaginaria linea di demarcazione che separa l’azione monetaria da quella politica.
L’INDIPENDENZA DELLA BCE È SANCITA DAI TRATTATI COMUNITARI
L’indipendenza della Bce è sancita dai Trattati dell’Unione Europea. In base agli Articoli 104(1) e 107 del Trattato di Maastricht e all’Articolo 130 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea, alla Bce e alle banche centrali dell’Eurosistema è fatto assoluto divieto di «sollecitare o accettare istruzioni dalle istituzioni, dagli organi o dagli organismi dell’Unione, dai governi degli Stati membri né da qualsiasi altro organismo. Le istituzioni, gli organi e gli organismi dell’Unione nonché i governi degli Stati membri si impegnano a rispettare questo principio e a non cercare di influenzare i membri degli organi decisionali della Banca centrale europea o delle banche centrali nazionali nell’assolvimento dei loro compiti».
LA SENTENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA SULLA GOVERNANCE DELLA BCE
In merito alla vertenza sull’indipendenza della Bce, in passato è stata la Corte di giustizia dell’Unione europea a riaffermare il principio di autodeterminazione della banca centrale precisando, tuttavia, che l’EuroTower non può completamente sottrarsi al diritto comunitario essendo questa parte integrante dell’assetto istituzionale europeo. Per monitorare l’operato della Bce, la governance comunitaria prevede, infatti, la presenza del Presidente del Consiglio Ue e di un membro della Commissione europea alle riunioni dell’EuroTower.