Francia e Spagna hanno deluso le aspettative. I rispettivi dati sull’inflazione di febbraio sono risultati più alti delle previsioni. Dal 6% al 6,2% nella prima (al 7,2% per l’indice armonizzato), dal 5,9% al 6,1% nella seconda. E dire che il governo Sanchez aveva pure varato un taglio delle tasse da 10 miliardi di euro a favore del contenimento dei prezzi per i generi alimentari. Il dato “core” è salito dal 5,6% al 5,8% in Francia e al 7,7% in Spagna. Pessimi segnali in vista del prossimo board della Banca Centrale Europea (BCE) a metà marzo.
Lo spread resta in area 185 punti base o 1,85%. Nel frattempo, infatti, il Bund a 10 anni rende più del 2,70%, ai massimi dal 2011. Succede che il mercato ormai sconta una stretta sui tassi BCE più dura. I contratti “forward” suggeriscono che l’apice sarà toccato a settembre al 4,25%. Il capo-economista di Francoforte, Philip Lane, ha confermato oggi che il rialzo di questo mese sarà verosimilmente nell’ordine di un altro 0,50%. Ha aggiunto, però, che l’inflazione sta iniziando a scendere, sebbene servirà assistere a un calo dei prezzi nell’Area Euro prima di cessare la stretta. E trascorreranno “diversi trimestri” prima di arrivare ad un taglio dei tassi BCE.
Curva rendimenti BTp piatta
I rendimenti dei BTp non potranno che restare elevati e continuare finanche a salire, a parità di spread, fino all’inizio della prossima estate. Stando alle previsioni, la BCE alzerebbe i tassi per altre 3-4 volte fino a giugno o massimo a luglio. Va da sé che la comunicazione cambierebbe almeno dal board precedente per preparare i mercati alla conclusione della stretta. Non è detto, ovviamente, che il dato dell’inflazione nell’intera Area Euro a febbraio sarà in aumento o in timido calo rispetto a gennaio.
Intanto, la curva dei rendimenti dei BTp si mostra sempre più piatta. Lo spread tra la scadenza a 10 e 2 anni è sceso quest’anno da oltre 140 a 80 punti base. E le distanze tra trentennale e decennale si sono ridotte a meno di 10 punti. Ma c’è da dire che su questo tratto a inizio 2023 la curva si presentava, addirittura, invertita con lo spread a -7 punti. Un trend che dovrebbe procrastinarsi nei prossimi mesi. Le scadenze corte risentono delle condizioni monetarie, quelle più lunghe delle aspettative d’inflazione. Le prime diverranno ancora più restrittive, per cui i rendimenti dei BTp sul tratto breve saliranno ulteriormente. Le seconde dovrebbero stabilizzarsi o “raffreddarsi”, contenendo il rialzo dei rendimenti sul tratto lungo.