Inflazione stabile, ora i problemi sono altri, la BCE deve cambiare strategia

Fabio Panetta invita la BCE a rivedere le politiche monetarie per sostenere la crescita ed evitare una stagnazione economica nel 2025.
1 mese fa
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Le politiche monetarie adottate in Europa negli ultimi anni sono state al centro di dibattiti sempre più accesi. Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia, ha recentemente sollevato una questione fondamentale: con l’inflazione che si sta stabilizzando e la domanda interna in evidente difficoltà, è giunto il momento di cambiare strategia? Nel suo intervento all’Università Bocconi, Panetta ha messo in luce i rischi di un approccio troppo restrittivo, proponendo soluzioni volte a sostenere l’economia reale e a evitare che il 2025 si trasformi in un anno di stagnazione economica.

L’inflazione non è più l’unico problema

Negli ultimi anni, l’Europa ha affrontato sfide straordinarie, dalla pandemia alla crisi energetica legata alla guerra in Ucraina. Questi eventi hanno portato a un’impennata dei prezzi, costringendo la BCE a intraprendere politiche monetarie restrittive per contenere l’inflazione. Tuttavia, con i livelli inflattivi ora vicini al target prefissato, Panetta sottolinea che questo approccio potrebbe non essere più adeguato.

Secondo il governatore, continuare con una politica monetaria stringente potrebbe rallentare ulteriormente la domanda interna, già indebolita da fattori come l’aumento del costo della vita e il calo degli investimenti. Questo scenario rappresenta un pericolo concreto per la crescita economica dell’area euro. Per evitarlo, Panetta suggerisce di puntare su un modello più equilibrato, capace di adattarsi alle esigenze attuali.

Un elemento centrale del suo discorso è stato il richiamo a una pianificazione di medio termine. A suo parere, l’approccio “incontro per incontro” della BCE, utile in situazioni di emergenza, deve lasciare spazio a una strategia più strutturata, in grado di favorire investimenti e consumi senza perdere di vista la stabilità economica.

Rischio stagnazione: cosa può accadere nel 2025?

Se l’economia europea non riprenderà a crescere, il 2025 potrebbe segnare una svolta negativa per il continente. Panetta ha evidenziato come una domanda interna stagnante possa influire non solo sulla crescita economica, ma anche sulla capacità dell’Europa di rispondere a eventuali nuovi shock.

Il governatore ha inoltre posto l’accento su un rischio meno discusso: un’inflazione troppo bassa. Se i prezzi scendessero al di sotto dell’obiettivo, la BCE avrebbe strumenti limitati per stimolare l’economia, aggravando la situazione. Questo problema si unisce a due ulteriori criticità: l’aumento dei costi del lavoro e dei servizi, che potrebbe ridurre i margini di profitto delle aziende, e la stretta fiscale che molti Paesi stanno attuando per ridurre il debito pubblico.

Un mix di fattori, quindi, che richiede interventi tempestivi. Panetta invita la BCE a bilanciare meglio le sue priorità, combinando il controllo dell’inflazione con misure concrete per stimolare la crescita. In assenza di una visione più flessibile, l’Europa rischia di entrare in una fase di stagnazione che potrebbe durare anni.

Cambiare rotta: quali soluzioni per rilanciare l’economia?

Le proposte di Panetta non si limitano a una critica delle politiche attuali, ma offrono spunti per un possibile cambio di rotta. Una delle sue principali raccomandazioni è quella di adottare una politica monetaria più espansiva, in grado di sostenere la domanda interna e incoraggiare nuovi investimenti.

Questa strategia, però, non può prescindere da un’azione coordinata tra politica monetaria e fiscale. Gli Stati membri dell’UE dovrebbero approfittare di questa fase di stabilità inflattiva per rilanciare la spesa pubblica in settori strategici, come le infrastrutture, l’energia verde e la digitalizzazione. Questi investimenti non solo stimolerebbero l’economia a breve termine, ma getterebbero le basi per una crescita sostenibile nel lungo periodo.

Panetta sottolinea anche l’importanza di monitorare i rischi legati all’aumento dei costi, proponendo incentivi per migliorare la produttività delle imprese. Ridurre il peso del lavoro e del costo dei servizi potrebbe rappresentare una leva importante per rilanciare i consumi e attrarre nuovi capitali.

L’intervento di Fabio Panetta alla Bocconi è un richiamo alla necessità di adattarsi a un contesto economico in evoluzione. Se da un lato la stabilità dell’inflazione è un segnale positivo, dall’altro il rischio di una stagnazione economica nel 2025 non può essere ignorato.

La BCE si trova ora di fronte a una doppia sfida: mantenere il controllo sui prezzi e, al contempo, incentivare una ripresa economica robusta. Questo richiederà un approccio bilanciato, capace di superare le logiche emergenziali degli ultimi anni per concentrarsi su soluzioni di lungo periodo. Solo così l’Europa potrà garantire una crescita sostenibile e affrontare con successo le sfide future.

In sintesi…

  • Fabio Panetta propone un cambio di strategia per la BCE, abbandonando le politiche restrittive in favore di un approccio più espansivo.
  • Il governatore sottolinea il rischio di stagnazione economica nel 2025 e la necessità di sostenere la domanda interna e gli investimenti.
  • Panetta suggerisce una pianificazione a lungo termine e interventi coordinati tra politica monetaria e fiscale per favorire una crescita sostenibile.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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