In tempi di Coronavirus sembra che tutta l’economia sia bloccata, ma pur tra le grandi criticità di questa fase, il mondo cerca di andare avanti. E oggi vi proponiamo l’intervista realizzata con il Dott. Gianmaria Panini, fondatore di ELVinvest, una società svizzera che si occupa di investimenti immobiliari all’estero. Torniamo sull’Inghilterra, uno dei mercati più appetibili in Europa, a detta proprio di Panini. Ma non andiamo a Londra, bensì nel nord dello stato britannico, spesso snobbato dagli investitori e che, invece, offrirebbe grosse potenzialità per il prossimo futuro.
Mercato immobiliare estero come risposta alla crisi strutturale dell’euro
Qui, c’è quel “red wall” abbattuto a dicembre dal premier conservatore Boris Johnson, che ha spinto per la prima volta numerose municipalità dell’Inghilterra del nord a mollare i laburisti per votare a destra. Questa svolta “storica” non è arrivata casualmente, ma a seguito dell’impegno dei Tories di effettuare massicci investimenti pubblici per collegare meglio questo pezzo del paese con le aree ricche del sud, tra cui Londra. Alla fine di gennaio, il governo ha svelato il piano da 70 miliardi di sterline (78 miliardi di euro) per potenziare la rete ferroviaria, con la previsione tra l’altro della costruzione di una linea dell’alta velocità tra Manchester e Leeds e di un collegamento tra Manchester e York, nonché del potenziamento del trans-Pennine, che renderebbe più agevoli i collegamenti tra Newcastle e York e tra Hull e Leeds.
Questi investimenti si stima che creeranno 850.000 posti di lavoro e stimoleranno l’economia locale di 100 miliardi di sterline. E proprio per questa ragione, Downing Street intende accelerare e migliorare i piani per aumentare l’offerta di case. Il rischio che si corre, infatti, sarebbe che lo sviluppo economico del nord non venisse accompagnato da un pari aumento delle abitazioni disponibili. Ciò frenerebbe lo sviluppo stesso e farebbe impennare i prezzi.
La scommessa sui prefabbricati
Di cosa parliamo ce lo spiega proprio Panini. Si tratta di prefabbricati, che ad oggi in Inghilterra sono stati utilizzati solamente per periodi eccezionali e brevi dopo il Secondo Dopoguerra, mai presi in considerazione come soluzione abitativa definitiva. Eppure, il governo britannico, ci chiarisce, li vorrebbe adottare come strumento per una politica nuova, più eco-sostenibile e flessibile, oltre che meno dispendiosa. La costruzione di un prefabbricato può avvenire anche in una settimana e l’assemblaggio in luogo richiede pochissimo tempo. Le statistiche ci dicono che queste soluzioni presentano l’80% in meno di difetti e fanno risparmiare fino al 70% dei costi di riscaldamento, un incentivo in più per gli abitanti del luogo.
Londra adocchia il business da 40 miliardi l’anno, di cui l’Inghilterra diverrebbe leader in breve tempo, contribuendo a far rifiorire l’industria dopo la Brexit. Esistono alcuni ostacoli allo sviluppo delle MMC. Le banche non concedono mutui per il loro acquisto, ritenendo queste case di tipo “non standard”. Ciò ad oggi ha frenato l’attecchimento di questa soluzione, a causa della domanda necessariamente bassa, ma le cose potrebbero cambiare proprio grazie all’intervento del governo. I casi di Liverpool e Birmingham, tra i maggiori di successo di tutto il Regno Unito, hanno dimostrato che la mano pubblica in Inghilterra riesce a sostenere il settore privato, creando nuove opportunità di investimento e spesso facendo rinascere aree urbane finite nel degrado.
Riqualificazione urbana driver per gli investimenti immobiliari all’estero
Sono gli interventi di riqualificazione che in queste città hanno reso possibile la crescita delle quotazioni immobiliari a ritmi superiori a quelli medi nazionali, spesso simili solo a quelli di Londra.
Inghilterra del nord nuova meta per gli investitori
Questa è la scommessa del governo sull’Inghilterra del nord, sinora una delle aree del regno che si è sentita maggiormente trascurata. Il potenziamento delle infrastrutture sarebbe la miccia che farebbe scoccare quella scintilla dello sviluppo, con esiti alquanto interessanti per il mercato immobiliare. Qui, la popolazione è attesa in crescita e i prezzi delle abitazioni, così come delle superfici commerciali, si mostrano ancora oggi relativamente bassi. Nell’ultimo decennio, qui un immobile mediamente sarebbe costato quasi il 40% in più secondo Zoopla, meno del +50% medio registrato su base nazionale, per non parlare dell’area centrale di Londra, dove le quotazioni si sono impennate del 70%.
Insomma, nell’Inghilterra del nord esisterebbe valore per ELVinvest, che ritiene questo mercato appetibile anche alla luce delle variazioni del cambio di questi ultimi mesi. La sterlina contro l’euro ha perso il 6% quest’anno, mentre contro il dollaro è scesa ai minimi da 35 anni. Con la ripresa prevedibile del cambio nei prossimi anni, il rendimento degli investimenti immobiliari per una società europea risulterebbe ancora maggiore.
Mercato immobiliare nel Regno Unito non minacciato dalla Brexit