Inps, online procedure per rilascio congedi parentali Covid-19

Aggiornate le procedure Inps per richiedere i giorni di congedo Covid-19. Come presentare domanda e quanti giorni spettano.
5 anni fa
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Al via le procedure Inps per ottenere i congedi Covid 19 previsti dal decreto Cura Italia. I lavoratori dipendenti del settore privato, i lavoratori iscritti alla gestione separata e i lavoratori autonomi possono compilare e inviare online le domande di congedo.

Lo rende noto l’Inps aggiungendo che le richieste potranno riguardare anche periodi antecedenti la data della domanda, purché non siano anteriori al 5 marzo 2020. I lavoratori dipendenti che abbiano già presentato precedente domanda di congedo parentale ordinario e stiano usufruendo del relativo beneficio, non dovranno presentare una nuova domanda di congedo Covid-19.

Chi ha diritto al congedo Covid-19

Nel dettaglio, con messaggio numero 1416 del 30 marzo 2020, l’Inps informa che con tale procedura, potranno chiedere il congedo Covid-19 i genitori lavoratori dipendenti del settore privato, i lavoratori iscritti alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, e i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti) che non hanno potuto far domanda per il congedo COVID-19 tramite il ricorso alla procedura prevista per la fruizione del congedo parentale ordinario (si tratta, ad esempio, dei genitori con figli maggiori di 12 anni portatori di handicap grave, gli iscritti alla gestione separata con figli di età superiore a 3 anni, eccetera).

Presentazione della domanda

Per la presentazione della domanda di congedo Covid-19 è necessario accedere al portale web dell’Inps con il proprio PIN dispositivo rilasciato dall’istituto. In alternativa, è possibile chiamare il Contact Center integrato, sempre attraverso il PIN Inps, chiamando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori) o ancora tramite i Patronati, utilizzando i servizi offerti gratuitamente dagli stessi.

Il congedo Covid-19

Si tratta di un congedo parentale di natura straordinaria che prevede l’indennizzo delle giornate lavorative nella misura del 50% anche se si hanno figli di età compresa fra i 6 e i 12 anni (normalmente il congedo parentale con figli di età superiore ai 6 anni è indennizzato al 30%).

Il congedo può essere usufruito alternativamente dai genitori per un periodo massimo di 15 giorni lavorativi, anche non continuativi o in via frazionata. L’Inps riconoscerà la piena copertura previdenziale figurativa ai fini pensionistici. Per i figli disabili gravi, iscritti a scuole di ogni ordine e grado o ospitati in centri diurni assistenziali, il congedo di 15 giorni spetta a prescindere dall’età del figlio.

Lavoratori autonomi

 Il congedo parentale Covid-19 spetta anche ai lavoratori autonomi. Coloro che sono iscritti alla gestione separata Inps avranno diritto al riconoscimento di una indennità giornaliera del 50% pari a 1/365 del reddito utilizzato per il calcolo dell’indennità di maternità. Per gli iscritti alla gestione commercianti e artigiani, l’importo sarà pari al 50% della retribuzione convenzionale giornaliera stabilita ogni anno dalla legge e riportata sul sito Inps.it. Sono esclusi tutti gli altri lavoratori autonomi non iscritti all’Inps per i quali provvederanno le rispettive casse previdenziali professionali. Anche in questo caso, come per i lavoratori dipendenti, l’indennità potrà essere fruita alternativamente dai genitori.

Conversione automatica

Se il genitore sta fruendo al 5 marzo un congedo parentale “ordinario” è prevista la conversione automatica dello stesso nel congedo Covid-19 con possibilità, pertanto, di fruire il congedo ordinario successivamente. Il beneficio è riconosciuto direttamente dal Inps all’atto della domanda tenendo conto della data di decorrenza inserita e delle giornate fruite o in corso di fruizione con indennità speciale. Tale diritto spetta fintanto che le scuole resteranno chiuse e quindi i genitori saranno costretti a restare a casa per badare ai figli. In alternativa al congedo parentale speciale, il decreto Cura Italia prevede il bonus baby-sitting.

Voucher baby-sitting

Se i genitori lavoratori non possono restare a casa ad accudire i figli, perché magari impegnati in lavori strettamente connessi all’emergenza sanitaria (si pensi ad esempio alla madre infermiera e al padre poliziotto), la legge prevede il bonus baby-sitting.

In cosa consiste? E’ una indennità alternativa al congedo parentale speciale che serve per pagare il servizio di baby sitter e vale fino a 600 euro da utilizzare nel periodo di sospensione dei servivi educativi e delle attività scolastiche, con il Libretto Famiglia. Limite che è elevato fino a 1.000 euro se il genitore è dipendente delle forze dell’ordine, del settore sanitario pubblico o privato. Il bonus è riconosciuto anche ai lavoratori autonomi iscritti e non iscritti al Inps.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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