Migliorano i conti della società nerazzurra, che ha chiuso la scorsa stagione al 30 giugno 2024 con perdite per 36 milioni di euro. Erano a 85 milioni nell’esercizio precedente e, addirittura, a 246 milioni nella stagione della pandemia 2020/2021. Prosegue, dunque, la marcia verso il pareggio di bilancio, impresa già riuscita al Milan. I rossoneri hanno chiuso i conti in attivo per il secondo esercizio consecutivo. E dopo che è emerso che a fine giugno il bond dell’Inter era stato parzialmente riacquistato, si specula sulla possibilità che l’emittente proceda al suo riacquisto per l’intero importo rimanente.
Peso interessi a bilancio
In data 25 giugno, si legge nella nota a corredo del bilancio, l’Inter ha dato disposizioni per il riacquisto parziale del bond emesso nel 2022 e con scadenza in data 9 febbraio 2027 con cedola 6,75% (ISIN: XS2439249017). L’operazione è costata 14,786 milioni di euro, di cui 14,778 milioni per il riacquisto del capitale sotto la pari, ad un prezzo di mercato di 0,9852 centesimi. Altri 8.000 euro sono stati versati in qualità di rateo passivo per gli interessi maturati dai venditori dalla data di stacco della cedola precedente.
Proprio in considerazione di questa operazione, la stampa ritiene che il bond dell’Inter possa essere rimborsato in anticipo per i circa 400 milioni di capitale rimanente. Un’ipotesi che appare realistica, se consideriamo l’elevato peso degli interessi a bilancio: 29,481 milioni nel corso della stagione 2023/2024. Le condizioni di mercato sono diventate più favorevoli con il taglio dei tassi di interesse in corso nell’Eurozona. Inoltre, il mercato sta valutando positivamente il risanamento aziendale portato avanti dalla scorsa estate dal fondo americano Oaktree, subentrato a Suning.
Quotazione sopra la pari
Un anno fa, il bond dell’Inter quotava sul mercato secondario a circa 93-94 centesimi. Dall’ultima rilevazione risalente alla scorsa settimana, invece, la quotazione era salita a 101,6250, nettamente sopra la pari.
Sui 400 milioni e rotti di capitale, il bond dell’Inter stacca cedola annuale lorda per 27 milioni. Se la società rimborsasse l’intero debito emettendone un altro sul mercato, ai rendimenti attuali si ritroverebbe a pagare circa 24 milioni. Il risparmio effettivo ammonterebbe solamente a 3 milioni. Attenzione, perché per riacquistare il bond alle quotazioni sopra la pari, l’Inter spenderebbe circa 6,7 milioni in più rispetto al valore nominale da estinguere. Denaro che andrebbe preso in prestito e sul quale graverebbero gli interessi, stimabili attualmente in altri 400 mila euro. E considerate che nel momento in cui la società procedesse al riacquisto, tramite annuncio o meno, l’alta domanda farebbe impennare ulteriormente il prezzo, aumentando il costo dell’estinzione.
Bond Inter, rimborso anticipato con prestito bancario?
A fronte di un risparmio netto annuale nell’ordine dei 2,6 milioni per i prossimi due anni e rotti, quindi, l’emittente dovrebbe aumentare la propria esposizione debitoria di 6,7 milioni. Sarebbe il contrario della strategia che intenderebbe perseguire a medio-lungo termine. In termini di benefici-costi, il rimborso anticipato del bond per l’Inter attualmente non avrebbe molto senso. A meno che il finanziamento non lo si trovasse in banca, dove Oaktree potrebbe mostrarsi più credibile dell’ex proprietario cinese, attirando fiducia e riuscendo ad ottenere condizioni decisamente più favorevoli rispetto al mercato obbligazionario. Questa sarebbe tutta un’altra storia.