Intesa San Paolo torna sull’euromercato con un prestito obbligazionario da 1 miliardo di euro e scadenza 2017. Dopo l’emissione da 1,5 miliardi di euro dello scorso 31 gennaio, il primario gruppo bancario italiano sta fissando oggi il pricing di un’emissione quinquennale da un miliardo di euro e, secondo quanto riferito da una fonte vicina all’operazione, ha ridotto il rendimento offerto per il suo bond, visto l’elevato ammontare degli ordini (più del doppio). Il collocamento cade anche a ridosso di un’altra importante operazione che l’istituto di credito ha recentemente finalizzato per migliorare il proprio core tier I ratio, cioè il buy back su alcuni bond subordinati.
Si tratta in particolare del riacquisto di tre titoli perpetui: il 9,5% Fixed Rate Resettable Perpetual Subordinated Notes (Isin XS0545782020), il 8,375% Fixed to Floating Rate Perpetual Subordinated Notes (Isin XS0456541506), e il 8,047% Fixed to Floating Rate Perpetual Subordinated Notes (Isin XS0371711663) per un valore nominale complessivo pari a 1,25 miliardi di euro. (
Intesa Sanpaolo: perfezionamento buyback titoli subordinati) In altre parole, Intesa San Paolo ha sostituito parte del debito subordinato con debito di tipo senior, quindi maggiormente garantito, approfittando del ribasso dei prezzi di mercato allo scopo di migliorare l’efficienza patrimoniale della banca di circa 6 centesimi di punto. Il bond sarà prezzato più tardi oggi per offrire un rendimento pari a 355 punti base sopra il tasso del midswap. La guidance prima era di 355-360 punti base sul tasso del midswap. A gennaio l’emissione di Intesa ha pagato un coupon del 4% con un prezzo di 295 punti base sul mid swap per un titolo con scadenza 18 mesi. Lead manager dell’operazione sono Banca IMI, BNP Paribas, Credit Suisse e JP Morgan. Intesa ha rating ‘A2’, ‘BBB+’ e ‘A-‘ rispettivamente per Moody’sm, S&P’s e Fitch.