Intestare la casa alla badante è possibile? I parenti possono impugnare il contratto?

L'anziano, lucido e capace di intendere e volere, può intestare la casa alla badante tenendosi l’usufrutto. Vediamo quando questo è possibile.
8 anni fa
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lavoro domestico colf e badanti
Foto © Pixabay

 Intestare la casa alla badante da parte dell’anziano in cambio di cure è possibile a due condizioni:

  • che l’anziano sia capace di intendere e di volere al momento del rogito;
  • che egli non sia in età particolarmente avanzata o in condizioni di salute tanto precarie da potersi dire prossimo alla morte.
    Questo tipo di contratto si chiama rendita vitalizia o vitalizio assistenziale. Vediamo cosa comporta questa tipologia di contratto.

Intestare casa alla badante con il contratto di rendita vitalizia

Il contratto di rendita vitalizia è un contratto con cui il proprietario di una casa cede la nuda proprietà di tale immobile ad un altro soggetto in cambio di assistenza morale e materiale fino alla sua morte.

Il contratto è valido se i beneficiario è la badante che accudiva l’anziano.
Un recente del Tribunale di Torino, stabilisce che: “l’importante è verificare che colui che cede la nuda proprietà, riservandosi l’usufrutto, sia pienamente lucido e in condizioni di salute stabili”.

Una volta che il nudo proprietario dell’immobile, si è impegnato in un contratto dove le prestazioni sono suscettibili di variare col tempo, non potrà più tirarsi indietro, salvo ovviamente rendersi inadempiente e, in tal caso, perdere la nuda proprietà ed eventualmente risarcire il danno.

Intestare casa alla badante: quando i parenti possono impugnare il contratto?

I parenti dell’anziano possono impugnare il contratto solo se questi:

  • al momento del rogito era incapace di intendere e volere;
  • al momento del rogito era molto anziano o gravemente malato tanto da potersi dire prossimo alla morte.
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