Gli invalidi civili che percepiscono l’assegno ordinario mensile o la pensione di inabilità maturano anche i contributi per la pensione. L’Inps riconosce infatti la contribuzione figurativa per il periodo di godimento della prestazione, sia essa temporanea o definitiva. I contributi così maturati sono utili per il raggiungimento dei requisiti contributivi per la pensione di vecchiaia.
La contribuzione figurativa, tuttavia, è riconosciuta dall’Inps per un massimo di 3 anni ai percettori di assegno ordinario di invalidità solo a determinate condizioni.
Assegno ordinario di invalidità e contributi
Per quanto riguarda il riconoscimento dei contributi figurativi a seguito dell’erogazione dell’assegno ordinario di invalidità e della pensione di inabilità da parte dell’Inps, si fa riferimento alla legge n. 224 del 1984. La copertura previdenziale ai fini pensionistici è assicurata solo per i periodi scoperti durante l’erogazione della prestazione.
In altre parole, poiché il beneficiario dell’assegno di invalidità potrebbe anche lavorare durante il periodo di godimento, qualora il datore di lavoro versasse dei contributi, questi sostituirebbero la contribuzione figurativa accreditata dall’Inps. Pertanto il riconoscimento della contribuzione per invalidità avverrà solo a posteriori, al momento della domanda di pensione di vecchiaia, una volta verificata la copertura assicurativa del lavoratore.
Altro aspetto importante da tenere presente è che la contribuzione figurativa è riconosciuta dall’Inps solo nella gestione lavoratori dipendenti (FPDL). Sono escluse tutte le altre gestioni pensionistiche, a cominciare da quella dei lavoratori autonomi e della Gestione Separata.
La domanda di pensione
I periodi di godimento dell’assegno ordinario di invalidità determinano quindi il riconoscimento di contributi figurativi solo per il diritto alla pensione di vecchiaia.
Pertanto, il beneficiario dovrà attendere il compimento dei 67 anni di età. Solo allora l’Inps accrediterà la contribuzione figurativa spettante utile al raggiungimento del requisito minimo dei 20 anni di contributi.
Se, ad esempio, un lavoratore avesse 17 anni di contributi versati, quindi insufficienti a ottenere la pensione di vecchiaia, può chiedere il riconoscimento dei contributi figurativi previsti per il periodo di godimento dell’assegno ordinario di invalidità. Se nell’arco della vita lavorativa avesse percepito tale assegno per 3 ann1, potrebbe quindi raggiungere il requisito minimo dei 20 anni previsti dalla legge.
Si ricorda che i periodi di contribuzione così riconosciuti sono validi solo per il diritto al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. In nessun modo influiranno sulla misura dell’assegno della pensione che, in alcuni casi, potrebbe essere integrata al trattamento minimo.
Pensione di inabilità e contribuzione figurativa
Anche i titolari di pensione di inabilità hanno diritto al riconoscimento dei contributi figurativi, ma solo in circostanze ben precise. La legge dispone che
ove in seguito al recupero delle capacità lavorative, viene meno in diritto alla pensione di inabilità il titolare della prestazione in questione avrà diritto all’accredito della contribuzione figurativa per tutto il periodo durante il quale ha fruito della prestazione.
La contribuzione figurativa è ammessa, quindi, sono nel caso in cui venisse meno lo stato di inabilità, temporaneo o definitivo. In tal caso la contribuzione figurativa è riconosciuta sia per il diritto che per la misura della pensione.
Riassumendo…
- Gli invalidi civili titolari di assegno ordinario hanno diritto ai contributi figurativi per la pensione.
- Anche gli inabili hanno diritto a tale riconoscimento ma solo in determinate circostanze.
- I contributi figurativi sono conteggiati ai fini pensionistici solo al momento della domanda di pensione.