Una famiglia ha avuto ragione in tribunale recuperando dallo Stato 70.000 euro. Questo è il caso di cronaca relativo a un conflitto nato tra gli eredi di una anziana ricoverata in una RSA e le ASL. Siamo in Toscana e questo caso ci consente di rispondere ad alcuni lettori che ci chiedevano soluzioni per contenere l’elevato esborso che una famiglia può subire quando ha necessità di portare un familiare disabile in una Residenza Socio Assistenziale.
Con la grave crisi economica di oggi, anche le cure di un parente disabile, oppure di un genitore anziano, possono diventare macigni pesanti sui bilanci di una famiglia.
Ed è proprio quello che emerge dalla sentenza di questo tribunale toscano, che ricalca l’orientamento di molte altre Corti negli ultimi tempi.
“Buongiorno, vi scrivo per chiedervi se esistono delle agevolazioni o dei fondi da poter sfruttare per pagare la retta della RSA dove ho portato il mio anziano padre affetto da Alzheimer. La malattia è degenerativa, e va sempre peggio. Ho provato da anni con delle badanti, ma alla fine, a me costano tanto ed a mio padre non può bastare avere una ragazza in casa. Da novembre 2023 ho deciso di affidarlo alle cure di una RSA. Ma non riesco a far fronte al costo di questa struttura. Mio padre si trova bene e lo vedo meglio rispetto a quando era a casa. Non vorrei riportarlo indietro. Con 900 euro al mese di pensione non pago nemmeno la metà delle spese. Avete suggerimenti?”
[Sommario]
Invalidi e anziani, ecco quando la casa di cura la paga lo Stato e quando si può chiedere il rimborso
Quando si parla di RSA e di strutture ricettive per anziani autosufficienti e non, bisogna scindere tra prestazioni sanitarie e assistenziali di cui lo stesso anziano ha bisogno.
Con le prime che sono a carico del Sistema Sanitario della Regione di residenza dell’anziano e le seconde che sono a carico della famiglia. In alcuni casi le famiglie sulle spese socio assistenziali a loro carico, vengono aiutate da altri enti come i Comuni. Enti che spesso aprono bandi con aiuti alle famiglie in base al loro ISEE. In effetti esiste un ISEE che si chiama proprio “socio-assistenziale” perché serve per casi come questo. Ma sono situazioni non generalizzate che cambiano da Comune a Comune e non sempre disponibili.
Ripetiamo, in linea di massima spese al 50% a carico delle ASL e al 50% a carico delle famiglie. Comunque le quote di ripartizione possono variare dal momento che dipende dalla tipologia di prestazione che sfrutta il ricoverato.
Il caso della Toscana e la ripartizione delle spese tra famiglie e Stato
La sentenza del tribunale Toscano, che poi segue altre sentenze di questo genere con lo stesso esito, mette in luce un fatto particolare. Per esempio, nel caso della famiglia in questione, sono stati gli eredi a presentare ricorso chiedendo il rimborso delle rette della RSA pagate da loro ma che dovevano essere pagate dallo Stato.
L’anziana ricoverata, infatti, era ammalata di Alzheimer e secondo gli ermellini del Tribunale, in questi casi prestazioni assistenziali e sanitarie non possono essere scisse.
Ecco come si ripartiscono le spese tra Stato e famiglie per anziani ricoverati nelle RSA
In linea di massima quindi, la giurisprudenza da maggiore rilevanza alla natura prettamente sanitaria delle prestazioni di una struttura quando i ricoverati sono soggetti affetti da patologie degenerative di carattere psichico. E i malati di Alzheimer soprattutto se all’ultimo stadio, vi rientrano specificatamente. In queste situazioni i Tribunali spesso considerano prevalente la componente sanitaria rispetto a quella sociale, con la retta che diventa a carico dello Stato al 100%.
Va detto però che parliamo di ricorsi e di autentiche cause in Tribunale, perché nonostante le sentenze le autorità continuano a scaricare i costi, interi o in quota, sulle famiglie, costringendoli di fatto ad adire le vie legali per ottenere ciò che sembrerebbe un diritto. Praticamente, ciò che hanno fatto gli eredi dell’anziana in Toscana.
Quindi, ecco come si ripartiscono le spese tra Stato e famiglie per anziani ricoverati nelle RSA e quando si può avere diritto anche agli arretrati. Perché come ci dimostra il caso citato prima, il recupero delle rette già pagate ma non dovute è ammissibile.