Invalidità per diabete: quando si ha diritto a rientrare nelle categorie protette? |La Redazione Risponde

Ecco come richiedere l'invalidità se si è affetti da diabete di tipo 1 o 2.
7 anni fa
1 minuto di lettura

Gentile redazione,

ho scoperto da poco di avere diabete 2 più una patologia cronica al fegato posso avere invalidità e rientrare nella categoria protetta?

grazie, Antonio

 

Il diabete rientra nelle patologie invalidanti e proprio per questo dalla legge sono previsti benefici per chi ne soffre. Essendo una malattia cronica che può provocare problemi di salute anche gravi, comporta anche notevoli cambiamenti nello stile di vita di chi ne soffre che deve gestire le proprie cure regolarmente.

Leggi anche: Diabete, quando dà diritto alla pensione anticipata?

Diabete e invalidità: le tabelle

Per chi soffre di diabete sono previste le seguenti percentuali di invalidità:

  • diabete mellito di tipo 1 o 2 con complicanze micro-macroangiopatiche: invalidità dal 41 al 50%
  • diabete mellito insulino dipendente e con crisi ipoglicemiche nonostante la terapia: invalidità dal 51 al 60%
  • diebete mellito complicato da grave nefropatia e/o retinopatia proliferante, maculopatia, emorragie vitreali e/o arteriopatia ostruttiva: invalidità dal 91% al 100%.

Diabete e categorie protette: quando se ne ha diritto?

Qualora la percntuale di invalidità sia superiore al 46% si ha diritto all’inserimento nelle categorie protette del lavoro, ma non tutti gli affetti da diabete possono fruire di questo beneficio.

A rischio solo chi ha una percentuale di invalidità ritenuta idonea per entrare nelle categorie protette.

Diabete e invalidità: come richiederla

Dopo che è stato diagnosticato il diabete e certificato dal medico curante può essere inviata la richiesta di invalidità civile all’Inps, per via telematica. Alla richiesta va allegato il certificato rilasciato dal medico ed eventuali altri documenti richiesti. Per effettuare l’operazione di richiesta ci si può appoggiare ad un patronato oppure procedere in autonomia se si è in possesso del Pin Inps.

L’Inps, ricevuta la richiesta, convocherà l’interessato per la visita medica da parte di una apposita Commissione che invierà, poi, un verbale per il riconoscimento o meno dell’invalidità. L’esito del verbale, in ogni caso, può essere contestato dal richiedente.

Per dubbi o domande puoi contattarmi: [email protected]

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Cambiare lavoro senza rischi: 3 consigli paracadute per evitare scelte azzardate

Articolo seguente

Ape sociale: domanda rifiutata, che fare? |La Redazione Risponde