Invalidità per ischemia cerebrale, quando e come fare richiesta

Invalidità per ischemia cerebrale, quando è possibile fare la domanda? | La Redazione risponde.
7 anni fa
3 minuti di lettura

Invalidità per ischemia cerebrale, il quesito di un nostro lettore:

Buongiorno, le volevo fare una domanda 5 anni fa ho avuto un ischemia cerebrale dovuta a pressione alta. All’epoca mi fu consigliato di fare domanda per un piccolo assegno, io per un motivo che non mi ricordo non l’ho mai fatto. La domanda è a distanza di 5 anni potrei fare qualcosa visto le mie precarie condizioni di salute. La ringrazio anticipatamente per la risposta che mi darà e la saluto.

Le consiglio di fare domanda, anche se sono passati cinque anni, questo non significa niente, anche perchè da come lei ha scritto la sua situazione clinica è peggiorata.

L’ischemia cerebrale è una forma di ictus. Gli ictus ischemici possono essere dovuti a una trombosi (formazione di un coagulo di sangue detto “trombo”) o a un’embolia, mentre l’ictus emorragico è causato dalla pressione alta che preme contro le pareti delle arterie fino a quando non si rompono.

Vediamo come e quando si può ottenere l’invalidità con l’ischemia cerebrale, inoltre pubblichiamo i 10 punti che prevede la carta dei diritti delle persone nei confronti dell’ictus cerebrale pubblicata e diffusa dall’A.L.I.Ce. Carpi onlus.

Invalidità e ischemia cerebrale

I pazienti affetti da ischemia cerebrale in base allo stato invalidante, hanno il diritto:

Molto dipende dal grado di gravità dell’ictus, cioè dalle conseguenze che l’episodio ha avuto sulla persona e dalle conseguenze che ne derivano.

In base allo stato di gravità vengono determinati assegni e permessi.

Le consiglio di rivolgersi al medico curante che in base alla sue patologie e alle condizioni mediche, potrà redigere il certificato medico online. Successivamente, con la copia del certificato medico, potrà presentare la domanda tramite un patronato che la seguirà su tutto l’andamento.

Se hai domande o dubbi, contattami: [email protected]

Carta dei diritti delle persone nei confronti dell’ictus cerebrale

L’ictus è una malattia frequente e grave: è la prima causa di invalidità, la seconda di demenza e la terza di morte in Italia. 150.000 sono le persone che ne sono colpite ogni anno per la prima volta. Di queste il 30% muore entro 1 anno , il 40% sopravvive con una invalidità più o meno grave e solo il 30% guarisce, ma presenta un rischio di ricaduta elevato (10% nel primo anno, 5% negli anni successivi); 750.000 sono gli individui che ne sono stati colpiti in passato e sono tuttora viventi.

L’ictus è una malattia che si può prevenire e curare, con grandi benefici in termini di riduzione della mortalità e disabilità e di diminuzione della spesa sanitaria.

Costituiscono, quindi, un preciso diritto delle persone i seguenti punti:

1. Che la cultura della prevenzione, cura e riabilitazione dell’ictus diventi un aspetto rilevante dell’assistenza sanitaria in Italia;

2. che i cittadini italiani siano informati di quali sono i fattori di rischio dell’ictus e di come sia possibile diagnosticarli e trattarli;

3. che la popolazione sia informata che l’ictus è un’emergenza medica e sia messa a conoscenza di quali sono i suoi sintomi e della condotta da tenere qualora si presentassero;

4. che le persone colpite da ictus siano ricoverate al più presto in centri specializzati e dotati delle attrezzature più idonee per la cura dell’ictus e, ove ciò non fosse possibile, che siano curate e assistite da personale esperto di ictus;

5.

che le persone colpite da ictus ricevano i migliori trattamenti indicati dalla letteratura scientifica e dalla migliore pratica clinica e siano informate delle loro condizioni, delle possibilità di guarigione e delle terapie a cui sono sottoposte;

6. che le persone colpite da ictus possano pure avvalersi, con il loro consenso, di centri altamente specializzati nella ricerca in questo campo

7 che le persone colpite da ictus ricevano cure riabilitative in ospedale, in strutture attrezzate e a domicilio fino al raggiungimento della massima autonomia possibile;

8. che le persone colpite da ictus non autosufficienti possano fruire di servizi pubblici, volti a ridurre il peso assistenziale che grava sui familiari;

9. che le persone colpite da ictus vedano riconosciuti tempestivamente e agevolmente per sé e per i propri familiari i benefici di legge previsti in caso di disabilità;

10. che le persone colpite da ictus ricevano gratuitamente cure e controlli volti ad evitare le ricadute.

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