Secondo la classifica aggiornata ad oggi di Forbes, risulta essere il sesto uomo più ricco della Terra con un patrimonio superiore ai 133 miliardi di dollari. Ha la bellezza di 93 anni ed è un’icona da decenni nel mondo degli affari. Il suo nome è Warren Buffett, noto anche come l’Oracolo di Omaha, dal nome della cittadina del Nebraska da cui proviene e vive. E’ così chiamato per la sua estrema abilità nel capire gli affari e scrutare gli eventi. I suoi concetti sono sempre gli stessi da quando iniziò ad investire negli anni Sessanta.
Pochi investimenti e oculati per Buffett
Poche persone nel mondo possono vantare il rispetto di cui gode Warren Buffett. Se l’è guadagnato sul campo con una vita dedita ad investimenti oculati, diremmo persino cocciuti e lontano da ogni tentazione di speculazione finanziaria. A differenza di quanto potrebbero pensare molti di coloro che conoscono poco la sua biografia, il ricco uomo d’affari americano non ha mai speculato in vita sua. E gli investimenti realizzati sono tutt’altro che diversificati, come avremo modo di vedere.
Pensate che Buffett riderebbe di tutte queste classifiche quotidiane su chi sia l’uomo più ricco del mondo. Sin dal 1980 si accontenta di ricevere uno stipendio di 100.000 dollari all’anno. Fisso, senza alcun aumento. Glielo stacca Berkshire Hathaway, la holding di cui è amministratore delegato dal 1970. Questa gestisce un portafoglio azionario di 366,6 miliardi di dollari. Una montagna di investimenti tutti ben analizzati prima di essere realizzati. Perché nessuna azione viene inserita a caso nel paniere, meno che mai per rincorrere le mode del momento.
Niente Bitcoin
Ad esempio, sappiate che Buffett ha ribadito di recente che non solo non ha un solo Bitcoin in portafoglio, ma che non vi spenderebbe neppure un dollaro per comprarsi tutti quelli in circolazione. Motivo? Non hanno alcun senso, non servono a niente e dopo li dovrebbe rivendere a qualcuno, sperando che se li accolli. Ma la cosa che forse non vi aspettereste è che Buffett punta essenzialmente su pochissimi titoli azionari. Per l’esattezza, soltanto cinque azioni assorbono i tre quarti degli investimenti.
Azioni Apple quasi metà degli investimenti
Non vi hanno spiegato che la diversificazione sia alla base di un qualsivoglia investimento oculato? Questa regola non vale per Buffett, secondo cui devi puntare sulle azioni in cui credi. Altrimenti, finirai soltanto per ottenere rendimenti scadenti. In effetti, il 42,8% del portafoglio di Berkshire è dato dalle 905,56 milioni di azioni Apple per un controvalore di 156,87 miliardi. In pratica, quasi la metà degli investimenti azionari del leggendario Buffett è rappresentata da un solo titolo.
Cinque azioni dominano il portafoglio Berkshire
In Apple ha iniziato ad investire sin dal 2016. Lo hanno attirato gli alti margini, il forte posizionamento della società sul mercato globale, la potenza del marchio e la volontà dei consumatori di spendere per acquistare iPhone di nuova generazione anche quando le precedenti versioni sono funzionanti. E’ secondo questa logica che Buffett ha condotto tutti gli altri investimenti:
- 10,1% in Bank of America,
- 9,2% in American Express,
- 6,6% in Coca Cola,
- 5,2% in Chevron, ecc.
Soltanto questi cinque titoli incidono per circa i tre quarti del totale.
Sono tutti accomunati dalla forza del brand, da alte quote nei rispettivi mercati, da business longevi e da prospettive a medio-lungo termine altrettanto favorevoli. Ovviamente, quello che va bene per Buffett non è detto che possa andare bene nel breve termine per un investitore con capitali modesti a disposizione.
Buffett e Munger divisi sulle azioni Costco
E guardate che persino Buffett si è lasciato sfuggire qualche grossa opportunità per non sconfessare la sua linea di pensiero. Col defunto socio ebbero una notevole divergenza di idee sulle azioni Costco ed entrambi ci scherzavano su anche in pubblico con barzellette auto-ironiche. Munger era convinto che Berkshire avrebbe dovuto inserire in portafoglio il titolo della seconda catena di ipermercati più grande al mondo. Buffett semplicemente detestava la sola ipotesi. Fatto sta che dall’IPO del 1983, in borsa è passato da 3,54 agli attuali 737 dollari: +20.800%! Su base annua, un rendimento medio di circa il 14%.
Ha ragione Buffett sui Bitcoin?
A questo punto la speranza dei “criptomani” è che Buffett si sbagli una seconda volta anche su Bitcoin e tutti gli altri token digitali. Ma se ha resistito al boom in borsa delle azioni Costco, state pure certi che la leggenda di Wall Street non si piegherà dinnanzi alla corsa al nuovo “oro digitale”. Anzi, chissà con quale disgusto ascolterà simili espressioni!