Cosa succede se investissimo oggi 1.000 euro nel BTp 2051, il bond a 30 anni del Tesoro italiano con cedola 1,70% (ISIN: IT0005425233)? Cerchiamo di capirlo attraverso un esempio pratico. Per prima cosa, la quotazione di ieri del titolo era di 97,43 centesimi. Una buona notizia per noi obbligazionisti, perché significa che effettivamente spenderemmo qualcosa di meno dei 1.000 euro nominali. Il costo sarebbe, infatti di 974,30 euro. Sono ormai pochi i BTp a esibire prezzi sotto la pari. Molti, al contrario, mostrano quotazioni stellari.
Annualmente, incasseremmo grazie alla cedola 17 euro lordi, cioè 14,88 euro netti.
BTp 2051, rendimento reale negativo
Pur escludendo le commissioni bancarie per l’acquisto del bond, dovremmo mettere in conto l’imposta di bollo dello 0,20% gravante sul conto titoli e che insiste su una base imponibile pari al valore di mercato dell’asset al termine di ciascun trimestre/semestre o anno. Ipotizzando che esso si aggiri mediamente sempre intorno ai prezzi di acquisto, dovremmo mettere in conto altri circa 60 euro in tutto. E così, il rendimento netto si “sgonfierebbe” al 42%.
Di fatto, il BTp 2051 ci renderebbe qualcosa come l’1,4% all’anno. Troppo poco, se consideriamo che l’inflazione italiana a settembre fosse già salita al 2,6%. Certo, non sappiamo quale sarà il suo livello nel medio-lungo termine. Lo stesso governo si attende che mediamente quest’anno si attesterà all’1,5% per salire solamente all’1,6% nel 2022. Ma se la BCE riuscisse a centrare stabilmente il target simmetrico del 2%, da qui ai prossimi 30 anni accumuleremmo un tasso d’inflazione di oltre l’80%.