Lo spread vola sopra 150 punti base, ai massimi da oltre un mese, cioè da quando la Francia tenne il primo turno delle elezioni legislative, vinte dal Rassemblement National di Marine Le Pen. Ma il rendimento del BTp a 10 anni è crollato ai minimi da fine marzo al 3,63% mentre scriviamo. La settimana finanziaria si è aperta con il crollo della Borsa di Tokyo (-12,4%), che a sua volta sta alimentando vendite copiose presso le borse europee. La caduta degli indici azionari può trasformarsi in un’occasione d’oro per una rotazione del portafoglio.
Rendimenti obbligazionari in picchiata
Il Bund a 2 anni della Germania offre oggi il 2,25%, ma alle prime battute è arrivato a rendere meno del 2,15%. Meno di due mesi fa, sfiorava il 3,10%. Questa scadenza risente della politica monetaria della Banca Centrale Europea e tende a riflettere il tasso sui depositi bancari, oggi al 3,75% (era al 4% fino al 6 giugno scorso). Anche l’Euribor a 3 mesi risulta strettamente connesso a quest’ultimo e i futures lo scontano al 3% a dicembre. Le previsioni erano intorno al 3,25% fino a qualche seduta addietro.
Verso tagli dei tassi più aggressivi
Cosa significano questi numeri? Il mercato sconta già altri tre tagli dei tassi BCE entro dicembre dai due fino alla scorsa settimana. Un costo del denaro più basso si traduce in rendimenti obbligazionari in calo e prezzi in aumento. Dunque, ha senso ipotizzare di investire in bond. Anche perché c’è un’improvvisa avversione al rischio, che si denota anche in un crollo tra l’altro dello stesso Bitcoin del 15% in queste ore. Viceversa, vedremo se la reazione dell’oro sarà di tendere a nuovi record storici, magari superando i 2.500 dollari l’oncia.
Lo stesso Treasury a 10 anni è collassato al 3,75% dal 4,30% di neppure due settimane fa.
Investire in bond a lunga scadenza?
Investire in bond non è solo una buona strategia per tutelarsi dalle fluttuazioni delle azioni e cercare di portare a casa un reddito fisso. Posizionarsi sulle scadenze più lunghe, ora che il taglio dei tassi appare una prospettiva più radicale di qualche seduta fa, consentirebbe di approfittare degli apprezzamenti obbligazionari. Pensate che il bond Austria 2120 ha guadagnato l’11,5% in appena un mese, risalendo ai massimi da marzo. E il BTp 2072 ha messo a segno il 6,6% dallo scorso 1 luglio. Nulla rispetto ai potenziali guadagni nel caso in cui l’allentamento monetario si rivelasse più aggressivo delle attuali attese.