Investire in tempi di crisi conviene, ecco l’esempio con la lira turca

Investire con la crisi conviene, come dimostra il caso eclatante della lira turca. Chi ha previsto la svalutazione, si è messo in salvo.
13 ore fa
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Investire contro la crisi conviene
Investire contro la crisi conviene © Licenza Creative Commons

Tempi incerti sui mercati finanziari, tra dazi e tensioni geopolitiche non si capisce più in quale direzione stiamo andando. Non è la prima volta che accade e non sarà l’ultima. Se la storia passata può fungere da guida, possiamo affermare con assoluta certezza che in tempi di crisi investire conviene. E l’esempio che vi viene in mente, guardando anche a quanto succede in questi giorni, è la Turchia. La lira turca vale carta straccia rispetto solamente a pochi anni fa. L’inflazione ha divorato il potere di acquisto delle famiglie, a sua volta alimentata dal deprezzamento inesorabile e costante del tasso di cambio.

Investire in crisi, caso lira turca

Oggi, per un dollaro servono 38 lire turche. Venti anni fa, ne bastavano intorno a 1,35. Facendo un semplice calcolo, otteniamo che nel marzo del 2005 con 100.000 lire avremmo ricevuto in cambio 73.800 dollari. Oggi, con le stesse 100.000 lire ci darebbero appena 2.630 dollari: -96,4%. Se un cittadino turco avesse deciso di tenere i suoi risparmi sotto il materasso, avrebbe perso quasi tutto. Con lo stesso denaro di un ventennio fa, riuscirebbe a comprare meno del 4% del paniere. Al contrario, se avesse investito tale somma in dollari e a zero interessi, oggi avrebbe con sé più di 2,8 milioni di lire. Considerato che l’inflazione nel frattempo è stata di circa il 2.420%, cioè che i prezzi al consumo sono lievitati di oltre 25 volte, sarebbe riuscito più che a tutelare il proprio potere di acquisto.

Investire in tempi di crisi può rivelarsi, quindi, la scelta più appropriata. Certo, due decenni fa in Turchia si pensava che il futuro sarebbe stato radicalmente diverso dal turbolento passato finanziario.

E per alcuni anni sembrò una tesi ragionevole. Per questo è importante anticipare le crisi, non adagiarsi sugli allori e non riporre eccessiva fiducia sul presente.

Boom dell’oro

Cosa sarebbe accaduto a 100.000 lire turche investite in oro, sempre nel 2005? Avrebbero comprato 170 once, che oggi varrebbero ai prezzi di mercato più di 512.000 dollari. Il nostro investimento avrebbe sfiorato un rendimento del 600%. In lire, avremmo incassato oggi quasi 19,5 milioni (circa +19.500%). E anche in questo caso avremmo più che compensato l’effetto negativo dell’inflazione.

Bitcoin superstar

Venti anni fa non c’era ancora Bitcoin, che sarebbe stato reso disponibile solo a partire dal gennaio 2009. I primi scambi di cui si hanno notizia risalgono, invece, all’anno successivo. A fine 2010, ad esempio, la “criptovaluta” valeva appena 25 centesimi di dollaro. A quel tempo, con 100.000 lire turche ne avremmo comprate oltre 266.000. Se conservate in portafoglio fino ad oggi, avremmo a disposizione un patrimonio nell’ordine dei 233 milioni di dollari. Un caso estremo, ovvio, per farvi capire ancora una volta l’importanza di investire in tempi di crisi o nell’ottica di prevenirle.

Borsa amica del risparmio

E se più semplicemente avessimo investito 100.000 lire alla borsa americana? L’indice S&P 500 ha offerto un guadagno del 385% in dollari. Dunque, oggi ci ritroveremmo una somma pari a 358.000 dollari, corrispondenti a 13,6 milioni di lire. Il nostro investimento si sarebbe moltiplicato per 136 volte. Lo stesso dicasi se avessimo investito nella Borsa di Istanbul, dove l’indice BIST 100 ha registrato uno strabiliante +3.720% nell’ultimo ventennio.

Il nostro capitale sarebbe salito a 3,82 milioni, moltiplicandosi per 38,2 volte. Anche in questo caso, inflazione battuta.

Mattone amico

Infine, il mercato immobiliare. Il mattone è un bene di investimento. Noi italiani ne sappiamo qualcosa, anche se negli ultimi tempi da noi le cose sono andate male tra declino demografico e crisi dell’economia. Nell’ultimo decennio, invece, i prezzi delle case in media sono esplosi del 2.055% in Turchia. Questo significa che, sempre in media, le famose 100.000 lire sarebbero diventate 2,15 milioni contro un’inflazione di circa il 1.040% nello stesso periodo. Ancora una volta il potere di acquisto del capitale ne sarebbe uscito vincitore.

Investire in crisi conviene

In conclusione, investire durante e contro le crisi serve per proteggersi da rischi quali svalutazione e inflazione. Noi che abbiamo la fortuna di vivere in condizioni di stabilità dei prezzi (non era così fino a una trentina di anni fa e non lo è stato negli anni più recenti), di questa esigenza avvertiamo sempre meno. Ciò spiega perché tendiamo a restare molto liquidi anche dinnanzi a opportunità di guadagno a basso rischio, com’è in questa fase grazie ai rendimenti obbligazionari relativamente elevati. Tuttavia, per quanto bassa l’inflazione è capace nel tempo di deteriorare il valore reale del capitale senza che ce ne accorgiamo. O almeno, non in tempo.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

  • 100.000 lire nel 2005: 73.800 usd = oggi 2.804.400 lire
  • 100.000 lire oggi: 2.630 usd (-96,4%)
  • inflazione in 20 anni: 2.418%; 100.000 lire = 3.971 lire reali
  • 100.000 lire nel 2005: 170 once di oro, oggi 512.350 usd (+594%)
  • 100.000 lire fine 2010: 266k Bitcoin = oggi 233 mln usd
  • 100.000 lire 20 anni fa all’S&P 500: +385%, oggi 358.000 usd = 13,6 mln lire (x 136)
  • 100.000 lire 20 anni fa al BIST 100: +3.720%, oggi 3,82 mln lire (x 38,2)
  • 100.000 lire 10 anni fa in case: +2.055%, 2,155 mln lire versus inflazione 1.041%

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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