Quante volte abbiamo scritto che i diamanti non sono come l’oro, perché investire nelle gemme preziose comporta un profilo di rischio diverso e si entra in un mercato poco liquido e scarsamente trasparente? Presto, le cose potrebbero iniziare a cambiare e grazie all’India, dove ogni anno viene intagliato e lucidato quasi il 95% dei diamanti venduti in tutto il pianeta. Che succede? Il governo di Nuova Delhi ha autorizzato sin dal settembre scorso la negoziazione di sei nuovi beni, tra cui proprio i diamanti.
Cosa significa? Che finalmente, vi sarà una prima piattaforma di mercato per il trading dei diamanti, dove sarà possibile determinarne le quotazioni, riducendo quella opacità nella loro formazione, che ad oggi ha tenuto spesso i capitali lontano da questo asset. (Leggi anche: Investire in diamanti conviene ancora?)
Trading sui diamanti, ecco i tre futures
Come funzionerà? Saranno emessi tre contratti futures: uno da 30 centesimi per pietre da 0,3 carati, uno da 50 centesimi per pietre da 0,5 carati e uno da 100 centesimi e relativo a una pietra da 1 carato. Il lotto minimo per la spedizione fisica è stato fissato a un carato, il che significa che chi ha acquistato un contratto da un carato otterrà la spedizione della pietra, mentre per chi abbia investito in pietre di minori dimensioni vi sarà la possibilità di fare trading elettronico, in misura corrispondente al valore del diamante.
I costi del trading sono molto bassi, in modo da consentire a un’ampia platea di investitori di puntare i loro capitali su questo nuovo mercato. Un lotto da un centesimo di carato corrisponde a un investimento da 1.500 rupie, che al cambio attuale equivarrebbe a quasi 22 dollari e poco più di 21 euro. Il margine richiesto per il trading è del 5%.