L’India sarà terzo mercato per i diamanti
E che l’India sia legata ai diamanti lo dimostra anche l’esito di un report di Bain & Company, secondo il quale il mercato delle gemme preziose del sub-continente asiatico sarà terzo per dimensioni entro il 2020, dopo Cina e USA, davanti a Europa e Giappone. L’unico ostacolo possibile per la sua crescita potrebbe essere dato dall’indebolimento della rupia contro il dollaro, che ridurrebbe il giro d’affari (in dollari) annuale in India.
L’outlook sembra positivo per il mercato globale, il cui tasso di crescita nei prossimi anni è atteso tra il 2% e il 5%, anche grazie alla crescita della classe media indiana. E il punto di forza restano i “millenials”, ovvero quella fascia della popolazione di età compresa tra i 18 e i 34 anni, che pur acquistando meno diamanti delle passate generazioni per eventi come matrimoni o fidanzamenti, continuano a rappresentare l’ossatura di questo peculiare mercato.
Tra Cina, India e USA vi sono 900 milioni di millenials e per un reddito complessivo di 8.000 miliardi di dollari. Le ricerche di De Beers smentirebbero una scarsa propensione dei giovani ad acquistare diamanti; semmai, vi è un ritardo nell’età alla quale essi vengono acquistati, a causa sia del minor numero dei matrimoni celebrati fino ai 34 anni, sia anche alla minore capacità di reddito rispetto alle precedenti generazioni. Ma proprio la crescita della classe media in Cina e India lascia ben sperare, così come la ripresa del mercato nel 2016, dopo un biennio stabile. (Leggi anche: Diamanti, De Beers sfata il mito dei giovani poco interessati)