Italiani popolo di proprietari di case, ma in passato anche soprannominati “Bot people” per la forte propensione mostrata a comprare titoli di stato. Nell’anno 2021, cosa converrebbe meglio fare tra investire in BTp e scegliere il vecchio e tanto amato mattone? In generale, rispondere a questo quesito non è facile. I prezzi delle case divergono da zona in zona, figuriamoci in un contesto macro come l’Italia. Una cosa è il mercato immobiliare di Milano, un’altra quello di Crotone.
Ad ogni modo, cerchiamo almeno di capire l’evoluzione dei numeri.
Investire in BTp a rischio zero
Dunque, il rapporto tra affitto e prezzo dell’immobile è salito a una media dell’8%. Ciò significa che, in teoria, comprare una casa per metterla a reddito affittandola esita un rendimento lordo annuale dell’8%, in rialzo dal 7,5% di un anno fa. Niente affatto male, specie conoscendo i tassi d’interesse bassissimi dei mutui. Ma ribadiamo quanto accennato sopra: questi dati sono molto generici e segnalano semplicemente una tendenza.
E investire nei BTp quanto rende? La scadenza a 10 anni offre in questa fase la media dello 0,85%. Sul tratto a 20 anni, saliamo all’1,50-60%. Anche in questo caso, lordi. Ma pur scontando la maggiore tassazione a carico degli immobili anziché sui BTp, è immediato verificare che i secondi siano diventati fin troppo avidi di rendimento per essere anche solo minimamente confrontabili.