Malattia retribuita, può ottenerla l’ipocondriaco se la paura di star male gli impedisce di lavorare?

Il lavoratore ipocondriaco può fare domanda di invalidità? Ecco che cosa sapere su permessi, agevolazioni e malattia del malato immaginario.
7 anni fa
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Chiamare “malato immaginario” un soggetto ipocondriaco può nascondere ignoranza su questa condizione o superficialità. Si tratta, infatti, di una patologia perché chi ne soffre è seriamente convinto di stare male: l’ipocondria può diventare invalidante sul posto di lavoro?

Il lavoratore ipocondriaco non è l’assenteista che inventa malattie per non andare a lavoro: è veramente convinto di avere patologie e ne avverte i sintomi connessi.

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Nelle forme più gravi dalla ipocondria nevrotica si passa a veri e propri deliri o allucinazioni.

Possiamo in questi casi parlare di disturbi psichici a tutti gli effetti. Ma quali sono i diritti di chi soffre di malattie psicosomatiche in ambito lavorativo ovvero per permessi, malattia Inail e invalidità?

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Ipocondriaco a lavoro: regole e diritti

In linea generale il lavoratore ipocondriaco non ha diritto ad agevolazioni particolari se non degenera in uno stato depressivo.

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Questo perché viene valutato che la capacità lavorativa viene compromessa in modo piuttosto limitato: alla nevrosi fobico ossessiva di entità media, viene di norma concessa una riduzione che oscilla tra il 21 e il 30%. Non viene riconosciuto lo stato di invalidità quindi perché non si supera neanche un terzo della percentuale (la soglia minima per parlare di invalidità è il 34%).

Se si sfocia in nevrosi fobico ossessiva grave la percentuale riconosciuta può salire dal 41 al 50% di riduzione della capacità lavorativa che permette, ad esempio, tra le altre cose, di iscriversi al collocamento mirato. Ma a ben vedere in questo caso la tabella Inps non parla neanche più di ipocondria.

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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