Siamo davvero di fronte ad una svolta epocale in tema di riduzione del cuneo fiscale? Dal prossimo anno verranno diminuite le aliquote Irpef? Vediamolo insieme.
Boccata d’ossigeno per i lavoratori subordinato con redditi bassi o medio – bassi.
In arrivo un nuovo bonus in busta paga nella misura di 100 euro al mese, a partire dal primo luglio 2020.
Per chi già usufruiva del Bonus Renzi, quindi, l’aumento sarò soltanto di 20 euro, ma ne verrà, anche, aumentata la platea dei beneficiari.
Si parla di un bonus decrescente per i lavoratori con redditi fino a 40 mila euro. Una misura che interesserà circa 4,3 milioni di lavoratori, ma non toccherà i pensionati.
Per approfondire si legga: “Bonus Renzi 80 euro sale a 100, sgravi a redditi medi nella riforma Irpef”.
Come era prevedibile la classe dei pensionati non sta a guardare e minaccia di scendere in piazza.
Riduzione del cuneo fiscale: la contestazione dei pensionati
Il nuovo “Bonus Renzi”, come già detto, interesserà soltanto i lavoratori dipendenti.
In queste ore, come era ampiamente prevedibile, si stanno sollevando dichiarazioni di malcontento delle classi di contribuenti esclusi dalla manovra, soprattutto dai pensionati.
Patrizia Volponi, segretaria della Cisl con delega alle politiche previdenziali, in una dichiarazione pubblicata su “Lastampa.it” spiega: «Il governo ci ha completamente ignorati anche stavolta, con l’operazione sul cuneo fiscale. Siamo molto arrabbiati, siamo indignati. I pensionati sono 16,4 milioni, e votano! Questo volerci ignorare non porterà fortuna al governo, siamo pronti a tornare in piazza. Siamo figli del ‘68, lotta dura senza paura. Non pensino che siamo tutti vecchietti che vanno al centro anziani».
La replica del governo
Laura Castelli, sottosegretaria al Ministero dell’Economia e delle Finanza, in una recente dichiarazione, rende noto che l’alleggerimento del cuneo fiscale è soltanto la premessa per una manovra ben più ampia e di “portata epocale”.
Il governo, infatti, starebbe lavorando ad una rimodulazione delle aliquote Irpef.
Secondo quanto dichiarato dalla castelli, il progetto è quello di ridurre gli scaglioni Irpef da 5 a 3, oltre a quello dell’introduzione del cosiddetto “quoziente familiare”.
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