Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera definitivo a un nuovo decreto sulla riforma fiscale, che segna un importante passo avanti nell’attuazione della legge delega n. 111 del 2023. Questo nuovo provvedimento dell’esecutivo introduce rilevanti novità nel panorama fiscale italiano, intervenendo sulla determinazione del reddito sia per le persone fisiche che per le persone giuridiche, con modifiche che impattano su diverse categorie reddituali.
Con un testo strutturato in tre titoli e composto da 21 articoli, il decreto mira non solo a semplificare il sistema fiscale, ma anche a modernizzarlo per adattarlo alle esigenze attuali del mercato e degli operatori economici.
Il decreto si articola in tre distinti titoli, ognuno dedicato a un ambito specifico:
- Titolo I: riguarda i redditi derivanti dai terreni, dal lavoro dipendente, dal lavoro autonomo e da altre categorie reddituali.
- Titolo II: si concentra sui redditi d’impresa, con interventi volti a razionalizzare e semplificare il regime fiscale.
- Titolo III: contiene le disposizioni finali, che completano il quadro normativo.
Riforma IPREF e IRES: le misure per il lavoro autonomo
Uno dei punti centrali della riforma riguarda il lavoro autonomo, con l’obiettivo di rendere il regime fiscale di questa categoria più simile a quello delle imprese. Le principali modifiche entreranno in vigore a partire dal periodo d’imposta in corso alla data di pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale.
Riforma dei rimborsi spese analitiche
Il decreto di riforma IRPEF e IRES apporta modifiche significative all’articolo 54 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) in relazione ai rimborsi spese analitici. I punti principali sono:
- esclusione dall’imponibilità: i rimborsi spese riaddebitati al committente per l’esecuzione di un incarico non saranno più considerati imponibili e non saranno soggetti a ritenuta;
- deduzione delle spese: tali rimborsi non saranno deducibili dal reddito del professionista, salvo alcune eccezioni, come nei casi di procedure di crisi del committente, esecuzioni forzate infruttuose o prescrizione del diritto al credito;
- spese sostenute direttamente dal committente: rimane invariata la normativa per le spese sostenute dal committente stesso, che non costituiscono compensi in natura per il professionista.
Il decreto conferma il principio di cassa, ma introduce una modifica per i compensi percepiti in un periodo d’imposta successivo a quello in cui sono stati corrisposti.
Aggregazioni professionali e settore agricolo
Una novità interessante del decreto IRPEF e IRES è la possibilità per gli studi professionali di aggregarsi in un regime di neutralità fiscale, una misura pensata per incentivare la crescita e la competitività del settore professionale.
In ambito agricolo, la riforma introduce regole che promuovono tecniche innovative, come le vertical farm e le colture idroponiche. Queste pratiche mirano a favorire un’agricoltura più tecnologica e sostenibile, supportando la transizione verso un modello produttivo moderno e in linea con le esigenze di un mercato in evoluzione.
Decreto di riforma IRPEF e IRES: misure per le imprese
Le novità del decreto di riforma IRPEF e IRES per le imprese si concentrano sulla semplificazione del doppio binario civile-fiscale e sulla revisione del sistema di riporto delle perdite infragruppo. Quest’ultima modifica è stata introdotta per uniformarsi agli standard europei, migliorando l’efficienza fiscale e riducendo le complessità burocratiche.
Di rilievo pure la revisione delle procedure di scissione per scorporo: un’operazione pensata per agevolare la riorganizzazione aziendale. Spiccano anche:
- nuove regole per il conferimento e la liquidazione d’azienda: interventi mirati a migliorare la flessibilità e la trasparenza di queste operazioni;
- modifica dei coefficienti per le società di comodo: in particolare, per le società immobiliari e le holding. Con l’intento di rendere il sistema fiscale più equo e competitivo.
La riforma IRPEF e IRES rappresenta, dunque, un intervento strategico per modernizzare il sistema fiscale italiano.
Riassumendo…
- Struttura del decreto di riforma IRPEF e IRES: tre titoli con interventi su redditi personali, autonomi e d’impresa.
- Lavoro autonomo: semplificazione fiscale, nuove regole sui rimborsi spese e compensi temporali.
- Settore agricolo: promozione di colture innovative come vertical farm e colture idroponiche.
- Imprese: allineamento agli standard europei e semplificazione delle procedure aziendali.
- Neutralità fiscale: incentivi per l’aggregazione degli studi professionali per crescita e competitività.
- Obiettivi della riforma: modernizzazione, sostenibilità e maggiore equità fiscale per tutti i contribuenti.