È in corso la campagna Isee 2023 per aggiornare un modello ormai essenziale per ottenere agevolazioni e bonus di ogni tipo. Certo, l’Isee può essere richiesto in qualsiasi momento dell’anno in cui serva presentare la domanda per un sostegno, ma tutti i moduli presentati in corso d’anno scadono comunque il 31 dicembre.
Quindi, chi beneficia di prestazioni legate a precisi requisiti deve presentare l’Isee 2023 in tempi brevi per evitare interruzioni. Ad esempio, chi gode del Reddito di Cittadinanza deve richiedere la versione aggiornata del documento entro gennaio per ricevere il pagamento per i mesi successivi senza interruzioni.
Per richiedere l’Isee 2023 è necessario compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), ovvero un documento contenente i dati anagrafici, patrimoniali e reddituali del nucleo familiare. Valido fino al 31 dicembre successivo, richiede l’indicazione della composizione del nucleo familiare. Alcuni dettagli a riguardo, però, non sono sempre chiari: esistono casistiche particolari da conoscere per una corretta compilazione. Eccole.
Isee 2023, queste sono le persone che fanno parte del nucleo familiare
Identificare i componenti del nucleo familiare per la DSU e l’Isee 2023 è facile. Basta considerare le persone che compongono la famiglia anagrafica al momento della compilazione. Al suo interno, infatti, racchiude tutte le persone che risultano sullo stato di famiglia e che hanno un vincolo di matrimonio, parentela, affinità o altri vincoli, che convivono e hanno dimora abituale nello stesso Comune. Le coppie conviventi, quindi, rientrano nella famiglia anagrafica.
La definizione però non include coinquilini e studenti, ovvero persone con le quali non sussistono vincoli affettivi nonostante ci sia la convivenza. Per la compilazione della Dsu, però, vanno tenuti in considerazione anche altri aspetti particolari. Un esempio? Sono inclusi nello stesso nucleo familiare anche coniugi e figli minori non conviventi e figli fino a 26 anni a carico dei genitori se non sono sposati e non hanno figli.
Figli minori e maggiori: cosa sapere
Come funziona la compilazione della DSU per l’Isee 2023 in caso di figli maggiorenni e/o minorenni, che siano conviventi o meno? Esistono regole che chiariscono ogni dubbio. In caso di figlio minorenne:
- fa sempre parte del nucleo familiare del genitore convivente;
- in caso di affidamento preadottivo, fa parte del nucleo familiare del genitore affidatario anche quando risulta nella famiglia anagrafica del genitore.
- nel caso in cui sia in affidamento e collocato presso una comunità, farà parte di un nucleo familiare a se stante e non rientrerà nella Dsu della famiglia di origine.
Per quanto riguarda un figlio maggiorenne:
- se convive con i genitori fa parte del loro nucleo familiare;
- se non convive con loro, rientra comunque nel loro nucleo familiare se ha meno di 26 anni, è fiscalmente a loro carico e non ha ancora contratto matrimonio o avuto figli;
- se ha più di 26 anni, ha figli, è sposato e non è più a carico dei genitori allora non rientra nel nucleo familiare dei genitori.
Isee 2023, il caso del coniuge non convivente
Il prossimo passo è capire come funziona il discorso dei coniugi. In linea generale, questi fanno parte dello stesso nucleo familiare da indicare sull’Isee 2023 anche quando non sono conviventi e hanno una residenza diversa. Esistono però alcune eccezioni riguardo ai coniugi con diversa residenza anagrafica. Questi ultimi non faranno parte dello stesso nucleo familiare in caso di:
- abbandono del coniuge accertato da un giudice;
- separazione e cessazione degli effetti civili del matrimonio;
- decadenza della potestà genitoriale;
- provvedimento di allontanamento dalla residenza familiare.
Se i coniugi hanno residenza nello stesso immobile, ma fanno parte di stati di famiglia diversi, fanno comunque parte dello stesso nucleo familiare.
Coniugi separati o divorziati: come funziona?
Ai fini dell’Isee 2023, anche i coniugi separati e divorziati fanno parte dello stesso nucleo familiare purché risiedano ancora nella stessa abitazione.