L’inizio di un nuovo anno per molti contribuenti significa “rinnovo ISEE”. Un adempimento di cui, ormai, quasi nessuno oggi può fare a meno. Soprattutto chi ha figli. Questi ultimi, infatti, sono chiamati a rinnovare l’ISEE per vedersi pagare l’assegno unico figli a carico in misura piena e non, invece, vedersi riconoscere il minimo importo previsto (57 euro per il 2024).
E l’INPS ha fatto sapere, a questo proposito, che per i mesi di gennaio 2024 e febbraio 2024, l’assegno sarà pagato ancora sulla base dell’ISEE 2023.
Cosa serve
Restando sempre in tema di assegno unico 2024, l’INPS ha anche fatto sapere che se si rinnova l’ISEE entro il 30 giugno 2024, non si perderà il conguaglio sugli importi dal marzo 2024. Rinnovando, invece, l’ISEE dopo il 30 giugno, il conguaglio sugli arretrati è perso, mentre l’adeguamento dell’assegno unico sarà fatto dal momento del rinnovo ISEE.
Dunque, meglio rinnovare l’ISEE quanto prima. Prima si fa meglio è.
Ma quanto tempo occorre per il rinnovo ISEE 2024? E quali sono i costi da pagare?
Per fare l’ISEE, ricordiamo, bisogna presentare la c.d. DSU (Dichiarazione sostitutiva unica) in cui si riporta il nucleo familiare del richiedente come composto al momento della presentazione della DSU stessa e per ciascuno i dati reddituali e patrimoniali di due anni prima (quindi, per l’ISEE 2024 servono i dati al 31 dicembre 2022).
La DSU la si può fare presso i CAF e Patronati. Inoltre è possibile utilizzare anche la DSU precompilata messa a disposizione online dall’INPS.
Per fare la DSU è necessario reperire la documentazione utile a questo fine. Quindi, ad esempio, le giacenze medie di conti correnti e libretti postali, le visure catastali della casa, ecc. Quindi, meglio attivarsi subito per reperire tali documenti per portarli al CAF o Patronato.
ISEE 2024, tempi e costi
Una volta fatta la DSU occorre attendere che l’INPS rilascia l’attestazione ISEE 2024.
Si tenga altresì presente che l’attestazione ISEE 2024 sarà valida, a prescindere da quando si presenta la DSU, fino al 31 dicembre di questo stesso anno. Quindi, il 1° gennaio 2025 si ripresenterà l’esigenza di rinnovare.
In merito ai costi, fare l’ISEE o rinnovarlo non comporta esborsi per il contribuente. È un servizio reso da CAF e Patronati in maniera gratuita grazie alla convenzione stipulata con l’INPS. Tuttavia, dal 1° ottobre 2023, in virtù delle novità previste dal decreto lavoro (decreto-legge n. 48/2023), rimane gratuito esclusivamente il servizio di assistenza alle famiglie per la compilazione della prima DSU/ISEE e per quelle successive in presenza di variazione dei componenti il nucleo familiare.
Per contro, dal 1° ottobre 2023 l’ISEE diventa a pagamento in quanto l’assistenza svolta dai CAF nella presentazione di DSU successive alla prima, prive di variazione del nucleo familiare, sarà esclusa dalla gratuità del servizio con onere a carico del cittadino nella misura massima di 25,00 euro.
Quindi, dalla citata data fare l’ISEE al CAF diventa a pagamento (costo massimo di 25 euro) nel caso in cui si tratta di DSU successiva alla prima ed in cui non c’è variazione del nucleo familiare rispetto alla precedente.
Riassumendo
- ad inizio anno i contribuenti sono alle prese con il fare o rinnovare l’ISEE
- per fare o rinnovare l’ISEE serve presentare la DSU (dichiarazione sostitutiva unica)
- l’attestazione ISEE è rilasciata dall’INPS nel tempo massimo di 10 giorni lavorativi dalla presentazione della DSU
- per fare o rinnovare l’ISEE non si paga. Tuttavia, dal 1° ottobre 2023 i CAF potranno farsi pagare (massimo 25 euro) l’assistenza per la DSU successiva alla prima ed in cui non c’è variazione del nucleo familiare rispetto alla precedente.