Chi voleva tutto e subito deve aspettare. La legge di bilancio 2024 ha stabilito che escono dall’ISEE i titoli di Stato, i libretti postali e i buoni fruttiferi postali. Allo stesso tempo pone una soglia. L’uscita è per un valore fino a 50.000 euro complessivi.
Questo significa anche un ISEE più basso rispetto al passato. Il punto è che la cosa, purtroppo, non è subito in vigore. Bisognerà aspettare affinché la disposizione possa trovare applicazione.
Ma quando bisognerà aspettare? C’è un termine indicato dalla stessa manovra finanziaria o dall’INPS? Quali conseguenze soprattutto?
Per fare l’ISEE 2024 serve la DSU
L’ISEE (indicatore della situazione economia equivalente), ricordiamo, è un valore frutto dell’elaborazione di dati reddituali e patrimoniali (patrimonio mobiliare e immobiliare) che il contribuente riporta nella DSU (Dichiarazione sostitutiva unica).
Quest’ultima, dunque, è la dichiarazione che il contribuente presenta per avere l’attestazione ISEE. La si può presentare a CAF, patronati o anche direttamente all’INPS (che rende disponibile anche la DSU precompilata).
In tale dichiarazione, il contribuente, indica il nucleo familiare così come composto al momento della presentazione e per ognuno i dati reddituali e patrimoniali riferiti al 31 dicembre di 2 anni prima. Quindi, per l’ISEE 2024 nella DSU, per ogni componente del nucleo, si indicano i dati reddituali e patrimoniali al 31 dicembre 2022.
L’attestazione ottenuta (rilasciata dall’INPS) vale fino al 31 dicembre dell’anno di presentazione della DSU stessa (e ciò anche se tale DSU è presentata in corso di anno). Ne consegue che l’attestazione ISEE 2024, per una DSU presentata nel 2024, avrà scadenza il 31 dicembre di questo stesso anno.
Cosa esce dalla DSU e da quando
Come anticipato, nella DSU si indica anche il patrimonio (mobiliare e immobiliare) di ogni componente del nucleo familiare. E con riferimento al patrimonio mobiliare, la Legge di bilancio 2024 stabilisce che non andranno più indicati, nel patrimonio mobiliare, i seguenti beni fino al valore di 50.000 euro:
- Buoni ordinari del Tesoro (BOT) fino a 12 mesi con rendimento dato dallo scarto di emissione;
- Certificati del tesoro zero-coupon (CTZ)) di 24 mesi;
- Titoli a medio termine e lungo termine;
- Buoni del tesoro poliennali (BTP), che possono essere tenuti in portafoglio per un minimo di 4 fino ad un massimo di 30 anni, con cedola fissa o variabile, e che possono essere indicizzati all’inflazione;
- Titoli di Stato a medio termine (durata 7 anni);
- Certificati di credito del Tesoro (CCT), con cedole variabili semestrali, legate al tasso interbancario di riferimento;
- Buoni postali fruttiferi;
- Libretti di risparmio postale.
L’uscita dal palcoscenico non è, tuttavia immediata.
ISEE 2024, novità rimandate: le conseguenze
Ne deriva che chi fa o rinnova l’ISEE, ad esempio, a gennaio 2024 e, comunque, fino a nuove disposizioni, dovrà indicare nella DSU i predetti beni come fatto fino ad oggi. Ossia, senza considerare la novità. In altre parole, i titoli di Stato e libretti di risparmio vanno ancora indicati nell’ISEE.
Tutti, però sappiamo che il legislatore lega al valore ISEE alcune prestazioni socio-assistenziali. Si pensi all’assegno unico figli a carico il cui importo mensile dipende proprio dal valore ISEE oppure al bonus psicologo il quale non spetta per ISEE oltre 50.000 euro.
L’assegno unico, ad esempio, per i mesi di gennaio 2024 e febbraio 2024 sarà pagato sulla base dell’ISEE 2023 ma da marzo 2024 sarà necessario rinnovare questo valore in quanto l’assegno sarà pagato sulla base dell’ISEE 2024. E chi rinnova adesso l’ISEE si vedrà poi costretto a riaggiornarlo in seguito quanto sarà efficace l’uscita di scena dei predetti beni.
Un aggiornamento che difficilmente l’INPS potrà fare in maniera automatica, costringendo il contribuente a dover far ritorno al CAF.
Riassumendo…
- la legge di bilancio 2024 ha stabilito che escono dall’ISEE, fino al valore di 50.000 euro, i titoli di stato, i bonus postali e i libretti di risparmio postale
- la stessa manovra subordina l’efficacia della misura alla modifica del regolamento ISEE
- l’INPS ha fatto sapere che fino a quel momento nulla cambia. Quindi, nell’ISEE si dovranno indicate i predetti beni come sempre avvenuto fino a oggi
- nel momento in cui sarà efficace la novità molti si vedranno, probabilmente costretti, a dover riaggiornare l’ISEE.