ISEE 2025, come inserire o eliminare beni ereditati

ISEE 2025, come fare se nel 2023 si possedevano immobili o altre consistenze patrimoniali perché ereditati da un defunto.
10 ore fa
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ISEE 2025, come inserire o eliminare beni ereditati
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Avere un ISEE basso può fare davvero la differenza. Chi ha un ISEE contenuto, infatti, può accedere a prestazioni agevolate, sussidi assistenziali, bonus e così via. Con un ISEE alto, al contrario, nulla di tutto questo. Ma cosa significa ISEE basso o ISEE alto nel 2025? In realtà, tutto dipende dalla misura specifica: i limiti ISEE variano a seconda del bonus o della prestazione da richiedere.

L’ISEE è però un indicatore particolare. Ad esempio, anche ereditare qualcosa in seguito al decesso di un familiare può diventare un fattore negativo ai fini dell’ISEE. Ecco la testimonianza singolare di una nostra lettrice:

“Salve, mi trovo nella condizione di chiedere il vostro aiuto. Voglio una consulenza sulla mia situazione. Ho preso l’Assegno di Inclusione da febbraio del 2024. Non lavoro e non avevo redditi o patrimonio. Parlo al passato perché nel 2023 è morto mio padre e sono diventata, insieme ai miei due fratelli, titolare del diritto di proprietà della casa di mio padre. Inoltre abbiamo ereditato pure circa 20.000 euro tra libretto di risparmio e conto di mio padre. Adesso mi trovo con un ISEE 2023 alto e con dei soldi nel saldo della mia Postepay di circa 7.000 euro, soldi che oggi non ho più. E mi dicono che, visto che l’ISEE 2025 è riferito al 2023, non ho più diritto all’Assegno di Inclusione. Che si può fare?

ISEE 2025, come inserire o eliminare beni ereditati

La materia ISEE è complessa, tanto che persino gli addetti ai lavori spesso faticano a districarsi.

Situazioni come quella descritta dalla lettrice si verificano di frequente. Un ISEE troppo alto può escludere l’interessato dal diritto a sussidi, bonus e agevolazioni, e perfino il denaro depositato sul conto corrente può incidere negativamente.

Nel caso dell’Assegno di Inclusione, ad esempio, avere troppi soldi in banca o alle poste può far perdere il diritto alla prestazione. Prima però di analizzare nel dettaglio la questione, è utile capire come le eredità vadano inserite nella DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), documento fondamentale per il calcolo dell’ISEE.

I beni ereditati nell’ISEE 2025, regole e normativa

Anche i beni ereditati rientrano nella DSU e quindi nell’ISEE. Su questo non ci sono dubbi. Con l’accettazione dell’eredità, l’erede diventa proprietario dei beni del defunto, in proporzione alla quota ereditata. Una volta divenuti di proprietà, tali beni sono equivalenti a qualsiasi altro possedimento dell’interessato.

Questo può rappresentare un problema, poiché incide sul calcolo dell’ISEE e può avere conseguenze spiacevoli in merito a bonus e prestazioni. È bene sapere, dunque, che non esiste alcun modo di evitare che i beni ereditati vadano a figurare nell’ISEE.

Patrimonio immobiliare ma non solo, ecco cosa incide sull’ISEE 2025

Se si tratta di immobili, la consistenza del patrimonio aumenta per effetto di terreni o fabbricati ereditati. Soprattutto quando l’immobile in questione non coincide con l’abitazione principale: in tal caso, per fini fiscali e ai fini ISEE, diventa una seconda casa.

Per fare un esempio, nell’ambito dell’Assegno di Inclusione, un patrimonio immobiliare oltre 30.000 euro (escludendo la prima casa di abitazione) comporta l’esclusione dalla prestazione.

Lo stesso discorso vale per i soldi ereditati che confluiscono su un conto corrente o altro strumento di deposito. Il problema del patrimonio mobiliare è che, sebbene il denaro possa essere speso nel corso del tempo, ai fini ISEE esso risulta presente alla data di riferimento (rilevazione che di solito si effettua al 31 dicembre dell’anno considerato).

ISEE corrente, quando si può usare?

Il nodo centrale è che l’ISEE fa riferimento a redditi e patrimoni dei due anni precedenti. Pertanto, per accedere oggi a un’agevolazione o a un bonus, si utilizza un ISEE che fotografa la situazione reddituale e patrimoniale al 2023.

La nostra lettrice, pur avendo oggi esaurito i 7.000 euro ereditati, risulta comunque fuori limite per l’Assegno di Inclusione, poiché tali somme figurano nel patrimonio del 2023. A questo punto, può valutare la possibilità di presentare un ISEE corrente 2025.

Tale strumento consente di aggiornare l’ISEE in presenza di cambiamenti significativi di reddito e/o patrimonio rispetto all’anno di riferimento. Tuttavia, le regole sono stringenti: se si tratta di variazioni reddituali, l’ISEE corrente può essere richiesto immediatamente; per le variazioni patrimoniali, invece, questa possibilità è concessa da aprile in poi.

In pratica, la lettrice potrebbe trovarsi a restare senza sussidio per alcuni mesi, in quanto il suo ISEE “ordinario” risulta oltre i limiti. Solo con la presentazione dell’ISEE corrente potrà ottenere di nuovo, se ne avrà diritto, ciò che percepiva nel 2024.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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