ISEE 2025 grande novità: i buoni postali e i libretti di risparmio non vanno indicati

Fuori i libretti di risparmio, i buoni postali e i titoli di Stato dal nuovo ISEE 2025, ecco cosa cambia anche per chi lo ha già rinnovato.
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Fuori i libretti di risparmio, i buoni postali e i titoli di Stato dal nuovo ISEE 2025, ecco cosa cambia anche per chi lo ha già rinnovato.
Foto © Investireoggi

Finalmente arriva alla fine un provvedimento che è nato nella legge di Bilancio 2023, che doveva entrare in vigore nel 2024 ma che è stato posticipato. E adesso la Presidente Meloni firmando il DPCM lancia la novità che tanti aspettavano per far abbassare il loro ISEE 2025. E non è certo un mistero il perché abbassare l’ISEE è di fondamentale importanza.

Infatti la novità, che come dicevamo, non nasce con l’ultima legge di Bilancio ma con la precedente, elimina dal calcolo dell’ISEE 2025 alcune voci che molte famiglie hanno.

Parliamo dei titoli di Stato, dei libretti di risparmio e dei buoni postali. Ma solo fino a 50.000 euro di valore.

Una mano di aiuto per quanti si trovano a dover richiedere prestazioni agevolate, bonus e sussidi e che per colpa dell’inserimento di questi risparmi negli anni passati, sono stati esclusi da ciò a cui puntavano.
La notizia è arrivata adesso e di conseguenza riguarda chi adesso deve provvedere a presentare la DSU per rinnovare l’ISEE 2024 scaduto il 31 dicembre scorso. Ma serve anche a chi ha già provveduto con il rinnovo, ha già ottenuto l’ISEE in questa prima metà del mese di gennaio 2025 e adesso deve correre ai ripari.

ISEE 2025 grande novità: i buoni postali e i libretti di risparmio non vanno indicati

La Premier Meloni ha firmato il decreto che di fatto alleggerisce la soglia ISEE per i titolari di libretti di risparmio postale, buoni fruttiferi postali e titoli di Stato. Perché questi risparmi adesso non devono più essere inseriti nelle DSU e non compariranno più negli ISEE dei richiedenti. Ma nello stesso DPCM esce fuori un’altra novità. I soggetti disabili dentro un nucleo familiare adesso vengono trattati diversamente. I trattamenti assistenziali e previdenziali appannaggio degli invalidi in un nucleo familiare, non finiranno più nel calcolo dell’ISEE. Novità che adesso agevolano non poco i contribuenti che devono chiedere alcune prestazioni.

Contribuenti che adesso si vedranno abbassare l’ISEE per il venir meno di questi risparmi o emolumenti.

Cosa deve fare chi lo ha già rinnovato?

Dal momento che c’è sicuramente chi l’ISEE lo ha già rinnovato, che lo abbia fatto da solo con le credenziali SPID o CIE o tramite CAF, Patronati e professionisti del settore, dovrà se vorrà, correre ai ripari. Tutto è lasciato alla facoltà dei diretti interessati. Perché per chi lo ha già rinnovato, l’ISEE ottenuto sarà perfettamente valido fino alla sua solita scadenza del 31 dicembre dello stesso anno in cui viene presentata la DSU. Quindi per quest’anno, validità normale fino al 31 dicembre 2025.
Perché chi ha rinnovato l’ISEE in questi giorni ha dovuto inserire nella DSU questi risparmi. E quindi nell’indicatore sono finiti questi numeri che lo hanno portato a crescere.

Con quali conseguenze? Che per esempio l’Assegno Unico e Universale sui figli a carico nel 2025 sarebbe più basso. Visto che l’ISEE 2025 solo se è sotto i 17.090,61 euro permette di prendere l’Assegno Unico intero. Per poi calare, con un particolare meccanismo di decalage fino a scendere alla soglia minima sopra i 45.574,96 euro di ISEE.

Assegno Unico ma non solo, ecco i vari utilizzi dell’ISEE 2025 e come incide la novità del DPCM di Giorgia Meloni

Oltre che ad ottenere un Assegno Unico per i figli più alto, l’ISEE può servire per il bonus asilo nido, per l’Assegno di Inclusione, per avere la riduzione delle tasse universitarie e così via dicendo. Ecco quindi che dopo la firma del DPCM di Giorgia Meloni, grazie alle nuove regole e all’esclusione dalla determinazione del valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente dei titoli di Stato e dei prodotti finanziari di risparmio prima citati la situazione per molte famiglie andrà a migliorare.

Al momento la novità non è ancora ufficiale anche se ormai definitiva.

Si attendono gli esiti dei passaggi burocratici canonici di ogni decreto di questo genere. Quindi, valutazione della Corte dei Conti ed infine pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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