ISEE per anziani, come si calcola e quando serve

L’ISEE per anziani serve per accedere all’assistenza domiciliare o in casa di riposo. Come si calcola l'indicatore e quali documenti bisogna allegare.
5 anni fa
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Anche gli anziani hanno bisogno dell’ISEE per richiedere prestazioni assistenziali a carico dello Stato. Questo accade spesso quando si far richiesta per assistenza domiciliare o quando si richiede il ricovero in case di riposo (RSA o RSSA) per le quali è previsto il pagamento dell’assistenza sanitaria continua a costo agevolato.

L’ISEE per anziani è quindi quel documento che viene rilasciato dall’Inps su richiesta dell’interessato per ottenere l’indicatore della situazione economica equivalente necessaria per beneficiare dell’assistenza a carico degli enti pubblici.

Da tale documento (Dsu) si può desumere la reale capacità reddituale e patrimoniale del nucleo familiare o del soggetto che fa richiesta dei benefici.

Come si calcola l’ISEE per anziani

Come noto, l’ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente) o Dsu (Dichiarazione unica sostitutiva) è uno dei documenti più complessi da elaborare e richiede spesso molte attenzioni da parte del contribuente che vuole accedere a prestazioni agevolate o bonus fiscali. Senza parlare dei controlli che vengono poi disposti dalle amministrazioni o dalla Guardia di Finanza per dichiarazioni non conformi, false o difettose. Il calcolo dell’Isee per anziani parte dalle informazioni contenute nella Dsu, cioè la dichiarazione sostitutiva unica che riporta, per tutti i componenti del nucleo familiare:

  • i dati personali (generalità, documento identità, codice fiscale, ecc.);
  • l’ultima dichiarazione dei redditi;
  • la certificazione unica (l’ex Cud);
  • la giacenza media annua dei depositi bancari o postali riferita al 31 dicembre dell’anno precedente, oltre al codice fiscale dell’operatore finanziario;
  • il patrimonio mobiliare (conti correnti, titoli, libretti di deposito, polizze vita, ecc.);
  • il patrimonio immobiliare in Italia e all’estero);
  • l’atto di donazione di immobili (in caso di richiesta di prestazione sanitarie residenziale);
  • la quota capitale residua del mutuo al 31 dicembre dell’anno precedente;
  • la targa del veicolo o dei veicoli di proprietà oppure gli estremi della registrazione al Pra.

Al via l’ISEE precompilato dal 1 gennaio 2020

Dal 1 gennaio 2020 però sarà tutto più semplice perché la maggior parte dei dati saranno messi a disposizione in automatico dall’Inps.

Il richiedente troverà all’interno della banca dati Inps tutte a informazioni relative ai redditi e al patrimonio, immobiliare e mobiliare posseduto dal nucleo familiare. Spetterà all’utente solo l’attività di verifica e controllo dei dati riportati dall’Inps prima di richiedere il rilascio della Dsu. Eventualmente potrà integrare le parti mancanti con dati non ancora in possesso dell’Inps o non ancora aggiornati. Ma il grosso sarà già stato messo a disposizione dall’Istituto per ciascuna utenza anagrafica incrociando i dati con le diverse amministrazioni pubbliche.

L’ISEE socio sanitario

Per ottenere determinate prestazioni assistenziali è richiesto per gli anziani anche l’ISEE socio sanitario. Si tratta dell’attestazione utile per beneficare dei servizi come lassistenza domiciliare per persone con disabilità oppure per essere assistiti presso strutture residenziali sanitarie. Il calcolo dell’ISEE, in questo caso, dovrà tener conto anche della condizione economica dei figli del beneficiario, anche se non rientrano nel nucleo familiare. Alla richiesta bisognerà allegare anche la certificazione di invalidità con handicap grave, le eventuali documentazioni attestanti le spese per l’assistenza personale e quelle sostenute per precedenti ricoveri in strutture sanitarie.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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