In attesa degli opportuni chiarimenti da parte dell’INPS, che deve provvedere a sistemare la procedura di richiesta e il modello di Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), per l’ISEE è stata ufficializzata una notizia positiva. Si tratta dell’eliminazione dal calcolo dell’ISEE di titoli di Stato, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale. Parliamo di patrimoni mobiliari ampiamente presenti nelle DSU delle famiglie.
Di conseguenza, questa novella produce un effetto favorevole sugli ISEE dei nuclei familiari. Se è vero che il calcolo dell’ISEE dipende da redditi e patrimoni, sia immobiliari che mobiliari, è chiaro che la rimozione di alcune voci abbassa l’ISEE, rendendo più facile prendere determinate prestazioni.
Il problema, però, riguarda le tempistiche. Infatti, molti hanno già provveduto a rinnovare la DSU tra gennaio e febbraio.
Hanno dunque un ISEE già in corso di validità e attestato. In tal caso, nessun problema: l’ISEE si può correggere e rifare alla luce delle novità, non appena la piattaforma INPS lo consentirà. Dal 5 marzo le innovazioni diventano operative e, per quella data, dovrebbe essere possibile procedere. Ma a ogni buona notizia corrisponde un rovescio della medaglia. Infatti, l’ISEE nuovo con le novità introdotte sarà a pagamento.
ISEE senza buoni e libretti, dal 5 marzo vanno rifatti ma devi pagare 25 euro
Perché le famiglie hanno già rinnovato l’ISEE? La domanda sorge spontanea, considerato che da tempo si parlava dell’esclusione di buoni, libretti e altri titoli di risparmio a garanzia statale dal calcolo. La fretta di rinnovare l’ISEE nasce dalle misure che le famiglie percepiscono. Come tutti sanno, per ottenere l’Assegno di Inclusione con gli importi effettivamente spettanti o per prendere l’Assegno Unico, l’ISEE deve essere rinnovato entro il 28 febbraio.
Chi non ha voluto rischiare di ricevere meno di quanto dovuto, senza rinnovare l’ISEE entro i termini, si è già attivato. Ora, però, l’ISEE deve essere rinnovato da capo. Almeno per coloro che hanno inserito nella DSU titoli di Stato, libretti postali e buoni fruttiferi, i quali non vanno più inseriti in base alla novità. Il cambio è necessario per chi, grazie a questa modifica, potrebbe ottenere un Assegno Unico. O altre prestazioni in misura maggiore.
Per gli altri, che magari già percepiscono la cifra massima dell’Assegno Unico perché possiedono un ISEE ben al di sotto dei 17.090,61 euro (la soglia oltre la quale l’Assegno inizia a calare), la correzione è superflua. Ma attenzione, perché come si legge in giro, esiste il concreto timore che i nuovi interessati alla DSU aggiornata possano dover pagare fino a 25 euro per il correttivo.
ISEE 2025 senza diverse dotazioni patrimoniali, ecco però le conseguenze negative da non sottovalutare
Per molti, nel 2025, le DSU da presentare saranno due. Una già compilata, l’altra da redigere dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri numero 13 del 14 gennaio 2025. L’ISEE richiesto al CAF è gratuito.
Ma solo il primo.
>Dal 5 marzo, per chi lo desidera, si potrà aggiornare la DSU per ottenere un ISEE in corso di validità con l’eliminazione di titoli di Stato, buoni e libretti dal calcolo. Bisogna sapere, però, che questa esclusione dei titoli di Stato riguarda solo chi ha un ISEE inferiore a 50.000 euro.
E, come detto, se il primo ISEE è gratuito, il secondo (come da prassi) può costare fino a 25 euro. Questo pagamento per l’ISEE bis non è una novità. E’ previsto da sempre quando si devono rettificare eventuali anomalie o errori che impongono la presentazione di una nuova DSU.
Nel frattempo, sono in corso trattative tra la Consulta Nazionale dei CAF e l’INPS per cercare di risolvere questa situazione. L’obiettivo è evitare che siano le famiglie a dover pagare il secondo ISEE, determinato da un DPCM pubblicato quando la campagna di rinnovo dell’ISEE 2025 era già in corso. E non è certo colpa delle famiglie se si è verificato tale inconveniente.