Un’importante svolta per il sistema di determinazione dell’ISEE è diventata operativa: a partire dal 3 aprile 2025 (ossia oggi), determinate forme di risparmio non saranno più conteggiate ai fini del calcolo dell’indicatore economico (ISEE).
La misura, fortemente attesa da migliaia di famiglie italiane, introduce la possibilità di escludere fino a 50.000 euro (complessivi) per nucleo familiare dal patrimonio mobiliare considerato nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU).
Risparmi esclusi dall’ISEE: cosa cambia concretamente
Le forme di risparmio escluse dal calcolo dell’ISEE comprendono i Titoli di Stato, i Buoni Fruttiferi Postali (anche quelli trasferiti allo Stato) e i libretti di risparmio postali.
A questi si aggiungono altri strumenti finanziari garantiti dallo Stato.
Si tratta di strumenti largamente utilizzati dalle famiglie italiane per custodire piccoli capitali in modo sicuro e con un rischio contenuto.
La novità consiste nella possibilità di non dichiarare questi strumenti nella DSU, a condizione che l’importo complessivo non superi il tetto dei 50.000 euro per ciascun nucleo (una franchigia insomma). Una modifica che può influire in modo significativo sul valore finale dell’indicatore e, di conseguenza, sulla possibilità di accedere a misure di sostegno economico.
Il contesto normativo: dalla Legge di Bilancio 2024 al decreto attuativo
L’esclusione di parte del risparmio mobiliare dal calcolo dell’ISEE non è frutto di un cambiamento improvviso. La misura era già stata prevista nella Legge di Bilancio 2024, ma per diventare effettiva era necessario un decreto attuativo del Governo.
Dopo un lungo periodo di attesa, il provvedimento è finalmente arrivato: si tratta del Dpcm n. 13/2025, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 19 febbraio 2025 ed entrato in vigore il 5 marzo successivo.
Con esso, la misura ha acquisito piena efficacia normativa, rendendo concreta una delle modifiche più rilevanti degli ultimi anni nel campo delle politiche sociali e fiscali.
Tuttavia, bisognava anche attendere la pubblicazione del nuovo modello DSU che recepisse le novità. Ed ecco che, finalmente, ieri 2 aprile 2024 il modello è stato approvato ed annunciato dal Ministero del Lavoro.
L’annuncio dell’INPS e i nuovi modelli DSU per l’ISEE
A sancire ufficialmente l’operatività della riforma è stato l’INPS, attraverso un comunicato pubblicato sul proprio sito istituzionale. L’ente ha confermato la disponibilità dei nuovi modelli DSU, aggiornati per recepire le modifiche introdotte dal decreto.
A partire dal 3 aprile 2025, è quindi possibile presentare una DSU che tenga conto della nuova esclusione fino a 50.000 euro dal patrimonio mobiliare. Le domande ISEE già inoltrate rimangono comunque valide fino alla loro naturale scadenza. Ma, chi ha già ottenuto un’attestazione può richiedere una nuova valutazione del proprio indicatore, se ritiene di poter trarre vantaggio dalla nuova normativa.
Una riforma attesa e il suo impatto sociale
L’introduzione di questa misura rappresenta un passo decisivo verso una maggiore equità nell’accesso alle prestazioni sociali. Come già più volte evidenziato in nostri precedenti interventi sulla questione, rdurre l’importo del patrimonio mobiliare considerato consente, infatti, a molti nuclei familiari di ottenere un ISEE inferiore. Questo valore, più basso, apre la porta a numerose agevolazioni statali, tra cui bonus luce e gas, bonus Tari, assegno unico figli, sconti sulle tariffe, accesso agevolato a servizi e contributi.
Per molte famiglie, si tratta di un’opportunità concreta per alleggerire il carico economico, specialmente in un contesto in cui l’inflazione e il costo della vita continuano a rappresentare una sfida.
Novità ISEE 2025: un nuovo scenario per il welfare italiano
L’aggiornamento delle regole per il calcolo dell’ISEE si inserisce in un contesto più ampio di riforma delle politiche di sostegno alle famiglie. La revisione dei criteri patrimoniali mira a rendere l’indicatore più aderente alla reale situazione economica dei cittadini, evitando che il possesso di piccoli risparmi penalizzi l’accesso alle prestazioni agevolate.
Attraverso questa modifica, si riconosce che strumenti come i libretti postali o i buoni fruttiferi non sempre riflettono un’effettiva ricchezza o una capacità di spesa elevata. Al contrario, in molti casi rappresentano un’ancora di sicurezza, spesso frutto di risparmi accumulati nel tempo.
Riassumendo
- Dal 3 aprile 2025 esclusi fino a 50.000 euro dal calcolo ISEE.
- Esclusione valida per titoli di Stato, buoni fruttiferi e libretti postali.
- La misura deriva dalla Legge di Bilancio 2024 e dal Dpcm 13/2025.
- Sono aggiornati i modelli DSU per recepire la nuova normativa.
- Anche chi ha già presentato ISEE può richiederne uno ricalcolato.
- Ridotto patrimonio mobiliare favorisce accesso a prestazioni sociali agevolate.
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