ISEE, sussidi e agevolazioni: la presenza di alcuni familiari aiuta o penalizza

Ecco quando l'aggiunta di un componente familiare aiuta l'ISEE e quando invece lo penalizza per ottenere un aiuto o un bonus.
1 anno fa
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ISEE

L’ISEE è lo strumento fondamentale che le famiglie italiane hanno per poter presentare domande e avere accesso a misure assistenziali o agevolate. Bonus, indennità, indennizzi, sostegni e contributi spese non possono che passare dall’ISEE. Che resta lo strumento che le PA utilizzano per differenziare i contribuenti di fronte a sussidi e aiuti da dare. Senza ISEE per esempio, niente reddito di cittadinanza. E c’è da scommetterci, niente assegno di inclusione o qualsiasi altra misura di contrasto alla povertà. Ma perfino l’assegno unico viene messo in difficoltà in termini di importi, dalla mancata presenza di un ISEE.

Partiamo dal fatto quindi che l’ISEE è necessario. E poi, ogni misura che si cerca di percepire deve avere un ISEE dentro una determinata soglia. Da misura a misura cambiano i limiti di ISEE da centrare. E dal momento che l’ISEE è basato sulla composizione del nucleo familiare, ecco che l’aumento o la diminuzione di un familiare diventa fondamentale. In tal caso, per verificare il diritto alle agevolazioni è necessario richiedere l’ISEE corrente.

“Salve, volevo saper cosa succede al mio reddito di cittadinanza che dovrei prendere fino a dicembre se torna nel mio nucleo familiare mio figlio di 22 anni, che per 3 anni aveva deciso di andare a vivere da solo e che adesso torna da me perché per lavoro è rientrato nel nostro comune di residenza.”

“Buonasera, volevo capire come incide mio figlio di 30 anni sul mio ISEE. Starei pensando di levarlo dal mio carico, anche se ancora oggi è disoccupato. Se lo mando a vivere nella mia seconda casa, cambiandogli residenza, il mio ISEE cambia? Lo vorrei sapere perché oggi grazie all’ISEE pago meno di luce e gas per via del bonus sociale. Ho paura che cambi qualcosa. Grazie.”

Tutto parte dalla DSU per ottenere l’ISEE

I due quesiti dei nostri due lettori sono solo alcuni di quelli che hanno come oggetto l’ISEE e la composizione del nucleo familiare.

Per avere l’ISEE occorre presentare annualmente la DSU, acronimo di Dichiarazione Sostitutiva Unica. Una autocertificazione dei redditi e dei patrimoni propri e del proprio nucleo familiare. Oggi è molto in voga la versione precompilata della DSU. Infatti collegandosi al sito istituzionale dell’INPS, molti dei dati dei redditi e dei patrimoni di un nucleo familiare sono pre-inseriti nella dichiarazione. Al dichiarante il solo compito di controllarli, confermarli o al massimo correggerli. Anche nella versione non precompilata, l’attenzione a redditi, patrimoni e composizione del nucleo familiare deve essere al massimo livello. Sia che si faccia tutto da soli con SPID, CIE o CNS, e sia che si passi all’aiuto di un CAF o di un Patronato.

Inoltre va detto che ogni variazione della composizione del nucleo familiare, oppure dei redditi e dei patrimoni, andrebbe comunicata all’INPS, variando l’ISEE o, come nel caso del reddito di cittadinanza, correggendo la misura percepita presentando il modello RDC.COM.

Occhio ai cambiamenti del nucleo familiare, perché cambia l’ISEE

Non si può scegliere se segnalare o meno un aumento di reddito o un cambiamento del nucleo familiare. Tutto è obbligatorio e c’è poco da fare. Oltretutto, ci sono casi in cui la variazione del nucleo familiare è determinante anche per commisurare i giusti importi di reddito di cittadinanza spettanti a un beneficiario. Ed un familiare aggiunto o levato da un nucleo familiare cambia l’indicatore della situazione economica equivalente dello stesso nucleo familiare. Ricapitolando, se non c’è scelta circa la fuoriuscita o meno di un componente da una famiglia, nulla si può fare e l’obbligo di segnalazione all’INPS è inappellabile. Se invece c’è scelta, come appare da entrambi i quesiti dei nostri lettori, allora meglio capire bene il da farsi.

ISEE, ma anche le misure, ecco quando più componenti ci sono meglio è

Un componente aggiuntivo al nucleo familiare può abbassare l’ISEE di una famiglia. Ma solo se questo componente aggiuntivo del nucleo familiare è soggetto senza reddito e senza patrimonio. in questo caso la scala di equivalenza che vien utilizzata per calcolare l’ISEE, è migliore. Se un dichiarante ha redditi, un componente in più privo di reddito abbassa l’ISEE. Invece un componente aggiuntivo con redditi propri, finisce con l’aumentare l’ISEE, perché il calcolo dell’indicatore della situazione economica equivalente di una famiglia tiene conto anche del reddito di questo componente aggiuntivo. Oltretutto, anche alcune misura da sfruttare partono dal numero dei componenti presenti in famiglia.

Il reddito di cittadinanza per esempio è una di queste misura. La scale di equivalenza che determina gli importi del sussidio è più alta in base al numero dei familiari di un richiedente. Ma anche il bonus sociale per il gas per esempio, ha tra i fattori che determinano lo sconto in bolletta, proprio quello del nucleo familiare, che se più numeroso è meglio.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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