Isee: tra i redditi da inserire anche quello dei contribuenti minimi

Nel calcolo dell'Isee rientrano anche i redditi da affitto di immobili e i redditi percepiti per straordinari
13 anni fa
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Isee: quali sono i redditi da inserire?

Isee cos’è – L’ISEE, Indicatore della situazione economica equivalente, è uno strumento che permette di misurare la condizione economica delle famiglie nella Repubblica Italiana. È un indicatore che tiene conto di reddito, patrimonio (mobiliare e immobiliare) e delle caratteristiche di un nucleo familiare (per numerosità e tipologia).

Isee reddito contribuenti minimi

Da quest’anno ai fini del calcolo Isee vengono rilevati anche i redditi prodotti dagli imprenditori e dai lavoratori autonomi che hanno adottato il regime dei contribuenti minimi o di chi intraprende nuove iniziative di lavoro autonomo imprenditoriali scegliendo il regime fiscale sostitutivo.

Si tratta di tutti quei redditi indicati nei quadri CM, RE, RG ed RQ del modello Unico, che vanno sommati al reddito complessivo dichiarato ai fini Irpef del primo rigo quadro F4 della Dichiarazione Sostitutiva Unica da presentare ad un Caf per ottenere la certificazione Isee.

Isee redditi straordinari

Anche i redditi  fiscalmente agevolati percepiti per straordinari a titolo di incremento della produttività che non concorrono alla determinazione del reddito complessivo Irpef, devono essere indicati ai fini Isee se gli importi complessivi tra i componenti del nucleo familiare superano euro 6000. Ad esempio, una certificazione Isee prodotta per un nucleo familiare composto da 4 persone, genitori e due figli lavoratori, ipotizzando che sia i genitori che i figli abbiano percepito compensi agevolati relativi all’incremento di produttività ciascuno per euro 6000, per un totale complessivo di euro 24000. I 18.000 euro eccedenti il limite previsto dal legislatore (6000 euro) dovranno essere indicati nella certificazione Isee in aggiunta al reddito derivante dalle certificazioni reddituali ordinarie.

Isee redditi affitto immobili

Inoltre nel calcolo Isee rientrano anche i redditi da affitto di immobili di proprietà dei contribuenti che hanno scelto l’opzione della cedolare secca. Infatti dal prossimo anno 2012, coloro che hanno optato per il pagamento delle imposte sugli affitti degli immobili locati ai fini abitativi, scegliendo la cedolare secca, dovranno indicare nella Dichiarazione Sostitutiva Unica, anche l’intero canone d’affitto contrattualmente previsto.

Il regime della cedolare secca consente di pagare un imposta in percentuale fissa del 21 o 19%, in sostituzione dell’Irpef e relative addizionali, calcolata sul canone di affitto senza alcun abbattimento. I redditi dei fabbricati per i quali si è scelto il regime della cedolare secca non partecipano alla determinazione del reddito complessivo Irpef. Ai fini Isee dovrà essere indicato l’intero canone d’affitto. In questo modo, a parità di altre condizioni, se si sceglie il regime della cedolare secca da un lato si pagheranno minori imposte, dall’altro il rischio è quello di pagare maggiori tasse universitarie, perdere il diritto al bonus gas, al bonus elettrico ed al bonus viaggi ecc.