La ‘beffa’ dello smart working: pause pranzo risicate e sempre connessi

Da quando molti dipendenti sono obbligati a lavorare da casa, hanno meno tempo per una pausa pranzo decente.
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4 anni fa
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Lo smart working ha effetti negativi e non solo positivi tra cui l’impossibilità di staccare e di fare delle pause pranzo decenti. E’ quanto emerge da una ricerca di Praxidia per Elior che ha messo in luce anche gli aspetti negativi del lavoro agile.

Pause pranzo mini e sempre connessi

Lavorare da casa è bello, fa risparmiare e in certi casi stressa molto meno ma non mancano alcuni aspetti negativi da considerare. In primis la sedentarietà ma anche la denuncia, da parte di molti smart workers di pause pranzo mini.

Nel dettaglio, sembra che il 39% degli intervistati abbia lamentato la difficoltà a mantenere un menù vario e bilanciato lavorando da casa, il 42% lo percepisce come come un momento stressante e addirittura il 49% pensa che con lo smart working si finisce per fare meno movimento. Un 30% invece ha lamentato meno tempo per se stessi. In particolare, sembra che da quando molti dipendenti sono obbligati a lavorare da casa, hanno meno tempo per una pausa pranzo decente, dovendosi accontentare di mini pause, senza contare che si rimane molto di più connessi rispetto al passato. Anzi, si ha quasi la sensazione di non poter staccare mai la spina. In base alla ricerca, insomma, per rispondere ai nuovi stili di vita imposti dallo smart working sarebbe necessario che la fase di acquisto del cibo tra le mura domestiche sia digitalizzata. 

Gli aspetti oscuri del lavoro agile

Accanto a molti vantaggi, in sostanza, in primis il fatto che si risparmia tempo e denaro e si riesce a coniugare meglio vita privata e lavoro, lo smart working ha tutta una serie di aspetti negativi che però non dipendono tanto dal lavoro agile in sé quanto dalla cattiva organizzazione delle aziende o dei lavoratori nel gestirlo. 

La nota banca JP Morgan ha di recente deciso di diminuire le attività in smart working dei dipendenti e richiamarli in ufficio.

Secondo i vertici, infatti, lavorare da casa avrebbe ridotto la produttività e la creatività dei dipendenti, ecco perché a molti è stato chiesto di tornare in ufficio al più presto.

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