Dall’inizio dell’anno ad oggi, la borsa americana ha perso più dell’8,5%, anche se meno delle piazze finanziarie di Europa e Giappone. In Italia, ad esempio, le perdite hanno oltrepassato il 20%. E’ una fase delicata quella che si sta vivendo in queste settimane sui mercati finanziari, tra l’avvio della prima stretta monetaria negli USA dal 2006, il rallentamento dell’economia cinese, il passo lento con cui cresce l’Eurozona e il crollo dei prezzi delle materie prime, petrolio in testa.
Dal 1980 ad oggi, cronologia di elezioni dall’esito atteso o sorprendente
Facendo un breve excursus dell’andamento di Wall Street dal 1980 ad oggi, scopriamo che il mercato azionario americano parli più di quanto non pensiamo. Al fine di monitorare le variazioni dell’indice Dow Jones nei mesi precedenti alle elezioni presidenziali, abbiamo preso in considerazione un lasso di tempo, che parte dall’inizio dell’anno e arriva fino alla fine dell’estate, non oltre. Ciò, in considerazione del fatto che i sondaggi delle settimane immediatamente precedenti al voto potrebbero avere influenzato il trend borsistico, essendo generalmente abbastanza affidabili. In sostanza, abbiamo valutato la capacità effettiva di previsione del mercato dell’esito elettorale, trovando, come vedremo tra poco, che gli investitori sarebbero sempre ostili o prudenti, rispetto a un cambio di colore politico del nuovo presidente. Non importa che sia repubblicano o democratico, perché si riscontra come vi sia sempre la tendenza a vendere, quando ci si attende un passaggio di consegne tra i 2 schieramenti.