La borsa americana ci svela chi vincerà le presidenziali USA

L'andamento del Dow Jones anticipa tipicamente la vittoria dell'uno o dell'altro schieramento alle elezioni presidenziali USA. Ecco cosa significa per la corsa di quest'anno per la Casa Bianca.
9 anni fa
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Le vittorie di Obama sono state anticipate da Wall Street

2008: la nomination del Partito Democratico per correre alla Casa Bianca è assegnata al senatore dell’Illinois, Barack Obama, che sconfigge alle primarie Hillary Clinton. In pochi si attendono un nuovo repubblicano presidente, anche perché l’economia americana scricchiola sotto i colpi della crisi dei mutui “subprime”. Ad appena 7 settimane dalle elezioni, arriva la tempesta finanziaria: fallisce Lehman Brothers, l’America va nel panico. Anche fermandoci al mese di luglio, scopriamo che Wall Street aveva anticipato la vittoria del primo afro-americano nella storia degli States, perdendo il 18%.

Parte del crollo, tuttavia, è attribuibile proprio alle avvisaglie di crisi finanziaria. E arriviamo all’ultima elezione avvenuta, quella del 2012. La sfida è tra l’uscente Barack Obama e il repubblicano e ricco Mitt Romney. Non sono in tanti a credere che i repubblicani possano già tornare al governo, pur con tutti i dubbi sull’economia americana, la cui ripresa appare ancora zoppicante. E, infatti, il mercato azionario guadagna il 10% nella fase precedente alle urne, segno che spera e confida nella continuità.

E cosa suggerisce il calo di queste settimane?

I dati di cui sopra ci spingono a ritenere che il -8,6% messo a segno dal Dow Jones dall’inizio dell’anno potrebbe almeno in parte essere ricondotto alla previsione di un cambio della guardia alla Casa Bianca. In sostanza, gli investitori si attenderebbero una vittoria dei repubblicani. Già questo basterebbe a giustificare i ribassi, perché ribadiamo che il mercato azionario a stelle e strisce ha dimostrato negli ultimi decenni di preferire sempre la stabilità, anziché per il cambiamento. Detto ciò, vista anche la presenza in entrambi gli schieramenti di candidati anti-establishment e con elevate probabilità di essere eletti alla presidenza, il crollo potrebbe ampliarsi nei mesi prossimi, indifferentemente dalle attese della vittoria dell’uno o l’altro schieramento e al netto delle tensioni finanziarie internazionali.

Finora, il bilancio pende in favore di Wall Street: sulle 9 ultime elezioni presidenziali, ha scommesso bene in 5 occasioni. Restringendo l’analisi dal 1992 ad oggi, quando presumibilmente i sondaggi sono diventati più affidabili (escludendo sempre la fase immediatamente precedente al voto), ha indovinato 4 volte su 6.    

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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