Si sparge sempre tanto pessimismo sulle condizioni economiche e finanziarie dell’Italia e quando arrivano notizie che vanno nella direzione opposta, facciamo di tutto per sottovalutarne la portata. Siamo fatti così, forse da sempre. Eppure è notizia di questa settimana che la borsa italiana è salita ai massimi dal giugno del 2008. Si tratta di un trend positivo per due ragioni. La prima è che le quotazioni azionarie non erano state così alte da ben quindici anni e mezzo. Un’eternità per i mercati finanziari.
Quest’anno, l’indice Ftse Mib segna un rialzo superiore al 25%. In termini di capitalizzazione, parliamo di +160 miliardi di euro a quota 788 miliardi. Abbiamo praticamente doppiato la Borsa di Parigi, superato quella di Madrid e fatto molto meglio anche di Francoforte. Per il governo di Giorgia Meloni, un ottimo risultato. Inatteso quando s’insediò a Palazzo Chigi. Vi ricordate le voci che giravano quando la prima donna nella storia d’Italia assumeva la guida dell’esecutivo? Chi profetizzava uno spread fuori controllo, chi la fuga dei capitali e relativa implosione della borsa italiana.
Pessimismo smentito dai dati
Il pessimismo delle cassandre è stato smentito dai fatti. Lo spread si è abbassato e c’è stato un boom azionario impensabile fino all’anno scorso. Da quando Meloni è premier, la borsa italiana guadagna il 38%, cioè qualcosa come quasi 220 miliardi. Cerchiamo ora di capire a cosa dobbiamo questo trend favorevole. Sappiamo che le borse non riflettono pedissequamente l’andamento delle rispettive economie. Perlomeno, non istante per istante. Se allarghiamo lo sguardo al lungo periodo, però, ci accorgiamo che i due andamenti si tengono per mano.
Ma il rally dell’ultimo anno capta l’ottimismo degli investitori circa il futuro delle aziende italiane quotate. E poiché le valutazioni riflettono i profitti attesi, evidentemente stanno scontando un miglioramento del sistema Italia. C’è anche da dire, però, che il relativo miglior andamento della borsa italiana è dovuto al maggiore peso che il comparto bancario ha sul listino principale. E ovunque è stato un anno record per le banche, grazie all’aumento dei tassi di interesse. Quelle italiane a Piazza Affari guadagnano circa il 45% da inizio gennaio.
Borsa italiana dà credito a Giorgia Meloni
Sarebbe scorretto affermare che la borsa italiana vola grazie al governo Meloni. Più obiettivo dire che il boom azionario sia un’apertura di credito a favore di esso. La politica fiscale è stata improntata all’insegna della prudenza. La gestione dei conti pubblici ad oggi non ha subito influenze lassiste, anzi la manovra di bilancio per il 2024 è stata redatta con grande senso di realismo. La stabilità politica è un altro valore aggiunto per i mercati, che detestano le incognite. Infine, la premier si sta rivelando abile nel tessere buoni rapporti con la Commissione europea, tutti i principali partner del Vecchio Continente e gli Stati Uniti. E di fatto, saremo i primi ad incassare la quarta rata del Pnrr già nelle prossime settimane. Peccato solo il pasticcio estivo con la tassa sugli extra-profitti delle banche. Un inutile attacco al mercato e che servirà da lezione all’esecutivo per i suoi prossimi passi.
L’economia italiana non brilla. Era partita benissimo quest’anno e si accinge a segnare un modesto +0,7% nell’intero 2023.