Buone notizie per il governo conservatore di Theresa May, impegnato in queste settimane nell’avvio delle difficili trattative con la UE sulla Brexit. Il 22-esimo Global Financial Centres Index pubblicato da Z/Yen e China Development Institute conferma la posizione primaria della City di Londra nel panorama finanziario mondiale. Ancora una volta, infatti, la capitale britannica mantiene il podio quale centro globale per gli affari, pur perdendo due punti nella classifica internazionale, scendendo a 780 su un punteggio massimo di 1.000. Alle sue spalle New York, che di punti, però, ne perde ben 24, arretrando a 756, quando nella classifica di marzo era praticamente alla pari con Londra.
Scorrendo la classifica, troviamo un altro centro europeo solo in nona posizione con la piccola Zurigo, mentre Francoforte compare all’11-esimo posto con 701 punti e il Lussemburgo al 14-esimo con 695. Con 680 punti, Parigi è solo 26-esima, ma più che doppia Milano, la quale pur guadagnando 22 punti in 6 mesi, resta nella zona bassa della classifica, relegata in 54-esima posizione. Appena davanti a noi si colloca persino Riga (Lettonia) e Varsavia figura in posizione numero 36.
Brexit non danneggia la City
Dunque, la Brexit non avrebbe scalfito il primato della City, anche se esistono preoccupazioni tra la comunità finanziaria mondiale sia su Londra che New York, legate ai rischi di protezionismo paventati dai governi di Regno Unito e USA. Resta il fatto che la capitale britannica si piazzi prima in tutte cinque le aree individuate dalla ricerca semestrale per stilare la classifica: clima per gli affari, capitale umano, infrastrutture, sviluppo settore finanziario e reputazione. New York è seconda, tranne che per la reputazione, dove figura quarta, dietro Hong Kong e Singapore.
Guardando ai sotto-indici utilizzati per la ricerca, Londra si attesta prima per il settore bancario, la gestione degli investimenti, i servizi professionali e la regolamentazione, mentre è quarta per il settore assicurativo, dove il primato spetta a Shanghai, seguita da New York e Singapore. New York è seconda ovunque, tranne che per le assicurazioni, mentre Milano non figura in alcuna delle aree per le prime 15 posizioni. (Leggi anche: City contro petrolio a Londra: soldi sauditi non comprino nostre regole)
Milano resta in zona bassa della classifica
Facendo un confronto con il 19-esimo rapporto, quello pubblicato nel marzo dello scorso anno e l’ultimo prima della Brexit, notiamo come la posizione di Londra sia scemata solamente di pochi punti (-20 p), New York ha perso 26 punti, Singapore 13, Hong Kong 11, Tokyo 3, mentre Francoforte ne guadagna 12, Parigi 13 e Milano 16, limitandoci alle altre principali piazze finanziarie d’Europa, oltre che del Giappone.
Paradossalmente, la Brexit potrebbe attirare quanti tra gli investitori prevedono che l’uscita dalla UE porti a minori tasse nel Regno Unito e a maggiori oneri fiscali nel resto d’Europa. Fa impressione, ad ogni modo, notare come Milano non compaia nemmeno nelle prime 15 posizioni tra i centri finanziari nell’Europa occidentale, superata persino da città come Glasgow (647 p), Oslo (650 p), Copenaghen (655 p), Guernsey (657 p) e Jersey (658 p). Per capire quale sia il punteggio assegnato al capoluogo lombardo, si tenga conto che esso risulti appena superiore a quello riscosso da Kuala Lumpur (Malaysia) e inferiore a quello della cinese Ghangzhou.