Anno nuovo, preoccupazioni vecchie. Il 2016 parte male sui mercati finanziari. A voler essere scaramantici, si direbbe che il nuovo anno si sia aperto sotto una cattiva stella. In effetti, le notizie arrivate in queste ore dall’Asia non depongono in favore di una lettura all’insegna dell’ottimismo per gli investitori. Le borse di Shenzen e Shanghai hanno chiuso in anticipo le contrattazioni, in seguito all’entrata in vigore per la prima volta del meccanismo di sospensione per eccesso di ribasso, che impone un alt agli scambi per 15 minuti, quando il listino perde almeno il 5%.
Manifattura cinese si contrae ancora
Ma cosa ha scatenato le vendite del mercato azionario cinese da 7.100 miliardi di dollari? La pubblicazione della lettura sul manifatturiero in Cina, che a dicembre ha mostrato una contrazione per il quinto mese di fila. L’indice Pmi ufficiale si è attestato a 49,7, un dato che segnala una discesa dell’attività, in quanto inferiore a 50 punti. Ma il Caixin manifatturiero ha segnato un calo a 48,2 punti dai 48,6 di novembre. Si tratta di un indicatore, che rappresenta l’andamento delle piccole e medie imprese in Cina e che viene considerato un completamento dei dati ufficiali sul Pmi.