Rallentamento economia cinese
Si confermano, quindi, le preoccupazioni per il rallentamento dell’economia cinese, che lo scorso anno potrebbe essere cresciuta del 6,9%, ai minimi dal 1990, mentre quest’anno potrebbe vedere scivolare il suo tasso di crescita al 6,3%. Gli analisti di Moody’s, inoltre, stimano per dicembre un calo dei prezzi alla produzione del 5,7% su base annua, mentre l’inflazione dovrebbe essersi attestata all’1,5%. Anche questi numeri, se fossero ufficializzati in settimana, mostrerebbero un rischio per l’economia in Cina e nel resto del pianeta, ovvero il graduale scivolamento verso l’inflazione zero o la deflazione.
Mercato non si aspettava un rallentamento così presto
Queste ultime continuano a diminuire, insieme alle importazioni, anche se Moody’s ritiene che Pechino abbia chiuso l’anno con un avanzo commerciale di 50 miliardi di dollari, grazie a una stabilizzazione dell’export. In verità, nemmeno il dato sulla crescita sarebbe tale da dovere allarmare i mercati. Che 5 anni fa la Cina crescesse del 10,6%, mentre adesso si avvierebbe ad espandersi al ritmo medio del 6,5% è frutto del raggiungimento di un certo grado di maturità economica, che comporta di fatto un rallentamento dei ritmi. Il punto è che gli investitori di tutto il globo non avevano previsto che ciò sarebbe accaduto così presto e avevano scontato ulteriori anni di crescita rampante.