La Cina spaventa i mercati e apre il 2016 con un crollo della borsa

I timori sulla crescita in Cina hanno fatto crollare le borse asiatiche alla prima seduta del 2016. Vediamo quali sono i maggiori rischi avvertiti.
9 anni fa
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Rallentamento economia cinese

Si confermano, quindi, le preoccupazioni per il rallentamento dell’economia cinese, che lo scorso anno potrebbe essere cresciuta del 6,9%, ai minimi dal 1990, mentre quest’anno potrebbe vedere scivolare il suo tasso di crescita al 6,3%. Gli analisti di Moody’s, inoltre, stimano per dicembre un calo dei prezzi alla produzione del 5,7% su base annua, mentre l’inflazione dovrebbe essersi attestata all’1,5%. Anche questi numeri, se fossero ufficializzati in settimana, mostrerebbero un rischio per l’economia in Cina e nel resto del pianeta, ovvero il graduale scivolamento verso l’inflazione zero o la deflazione.

Si consideri che la People’s Bank of China ha un target d’inflazione del 3% e che nonostante tutte le iniezioni di liquidità e l’accomodamento monetario, la crescita dei prezzi risulta dimezzata rispetto all’obiettivo. Il timore è che il trend possa costringere il governo cinese, d’intesa con l’istituto centrale, a svalutare lo yuan, per evitare una caduta dei prezzi interni e stimolare le esportazioni.

Mercato non si aspettava un rallentamento così presto

Queste ultime continuano a diminuire, insieme alle importazioni, anche se Moody’s ritiene che Pechino abbia chiuso l’anno con un avanzo commerciale di 50 miliardi di dollari, grazie a una stabilizzazione dell’export. In verità, nemmeno il dato sulla crescita sarebbe tale da dovere allarmare i mercati. Che 5 anni fa la Cina crescesse del 10,6%, mentre adesso si avvierebbe ad espandersi al ritmo medio del 6,5% è frutto del raggiungimento di un certo grado di maturità economica, che comporta di fatto un rallentamento dei ritmi. Il punto è che gli investitori di tutto il globo non avevano previsto che ciò sarebbe accaduto così presto e avevano scontato ulteriori anni di crescita rampante.    

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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