Non brillano del tutto le performance dei laureati italiani sul mercato del lavoro. A dirlo il rapporto biennale sull’Università e la ricerca dell’Anvur, che sarà presentata il 12 luglio, e di cui Il Sole 24 ore anticipa alcuni dati. Nonostante avere una laurea è sinonimo di una chance in più nel mondo del lavoro, le statistiche dimostrano che l’Italia è ultima anche in questo.
L’Italia rimane agli ultimi posti
Prendendo come riferimento la classifica dell’Ocse sui tassi di occupazione dei giovani laureati tra 25 e 34 anni, il 64,3%, emerge che l’Italia è 33esima su 33 paesi considerati.
La classifica delle Università italiane
E mentre i dati del rapporto sembrano ancora una volta confermare il gap dell’Italia col resto d’Europa, il Censis ha stilato la classifica annuale delle migliori università italiane, tenendo conto di fattori come offerta didattica, internazionalizzazione, servizi erogati, le strutture disponibili etc.
La classifica delle università statali medie vede in pole l’Università di Siena, seguita da Sassari, Trento, Trieste, l’università Politecnica delle Marche e l’Università di Macerata. Agli ultimi posti l’università di Napoli L’Orientale e Parthenope e l’università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro. Per quanto riguarda gli atenei piccoli in lizza ci sono Camerino, Foggia e Cassino, tra le ultime l’università del Molise e l’università del Sannio.
Nella lista delle università non statali vince la Milano Bocconi, seguita dalla Cattolica, in classifica anche la Luiss e la Lumsa. Tra i politecnici spiccano Milano, lo Iuav di Venezia e i Politecnici di Torino e di Bari.
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