La coppia scoppia, con Trump Musk ci sta rimettendo Tesla

Tesla precipita, negli ultimi 2 mesi crollo verticale. Il duo Musk Trump non funziona per gli amanti dell'elettrico.
6 giorni fa
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Tesla

È tutta una questione di simpatie politiche, o c’è dell’altro nel tracollo di Tesla? A dire il vero, anche lo scorso anno i numeri erano in calo, ma ora va anche peggio. Il 2025 si è aperto con un tonfo pesante per Tesla, che ha perso in Borsa oltre 94 miliardi di dollari di capitalizzazione nel solo mese di gennaio. Una caduta che riflette non solo il momento difficile per il mercato delle auto elettriche, ma anche le tensioni legate al nuovo contesto politico guidato dal presidente Donald Trump. Il titolo Tesla ha perso circa il 24% da inizio anno, scivolando fuori dalla top 10 del Nasdaq.

Un crollo che ha messo in allarme gli investitori, già preoccupati per la concorrenza cinese, la frenata della domanda e i margini operativi in calo.

Auto elettrica in affanno: calo globale e concorrenza cinese

Il rallentamento della domanda di veicoli elettrici è evidente: molti consumatori esitano a fare il salto, a causa del costo ancora elevato, delle incertezze sulle batterie e di una rete di ricarica ancora insufficiente in molte aree. In questo scenario, la concorrenza asiatica, in particolare cinese, ha guadagnato terreno con offerte aggressive e prezzi più bassi.

Tesla, pur mantenendo la sua posizione dominante, ha visto ridursi i margini a causa della guerra dei prezzi, che ha reso meno redditizia ogni vettura venduta. Le consegne sono aumentate solo del 3% nell’ultimo trimestre 2024, mentre i margini operativi sono scesi al di sotto del 9%.

Le scelte politiche influenzano il mercato Tesla?

A pesare sul titolo Tesla c’è anche il nuovo assetto politico: l’insediamento di Donald Trump come presidente ha spostato l’attenzione della Casa Bianca su settori diversi da quello della mobilità elettrica.

Trump, da sempre critico verso la transizione ecologica, ha già iniziato a smantellare alcuni incentivi federali per l’acquisto di EV (electric vehicles), preferendo sostenere l’industria dei combustibili fossili e quella automobilistica tradizionale.

In questo contesto, anche il presunto riavvicinamento tra Trump e Elon Musk non è passato inosservato. Secondo fonti vicine al presidente, Musk potrebbe avere un ruolo informale come consulente tecnologico. Un’ipotesi che, però, ha generato inquietudine tra gli investitori ESG (ambientali, sociali e di governance), preoccupati per l’immagine di Tesla e per possibili ripercussioni su mercati più sensibili, come quello europeo.

Musk rilancia sull’intelligenza artificiale

Nonostante le difficoltà, Elon Musk guarda avanti. Il fondatore di Tesla ha ribadito che il futuro dell’azienda passerà per l’intelligenza artificiale, la guida autonoma e la robotica. In particolare, Musk punta sullo sviluppo del software Full Self Driving (FSD) e sul robot umanoide Optimus, che potrebbe essere prodotto su larga scala entro pochi anni.

Tuttavia, per raggiungere questi obiettivi, Musk ha chiesto più potere all’interno dell’azienda. Ha dichiarato che non intende sviluppare tecnologie AI avanzate per Tesla se non otterrà il pieno controllo azionario. Una dichiarazione che ha spaventato parte del mercato, interpretandola come una pressione politica più che una necessità operativa.

Il 2025 sarà un anno decisivo per Tesla. Da una parte c’è il rischio concreto di un sorpasso da parte di BYD come primo produttore mondiale di auto elettriche. Dall’altra, resta il potenziale enorme legato alla tecnologia, alla rete globale di produzione e al brand. Ma con la politica americana che guarda altrove e l’Europa più cauta sulla mobilità elettrica, Tesla dovrà reinventarsi ancora una volta. Non basterà più solo l’innovazione: serviranno strategia, stabilità e una comunicazione capace di rassicurare i mercati.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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