La corsa agli NFT

Cosa sono questi nuovi certificati, di cui si discute ogni giorni di più e che stanno affiancandosi ai Bitcoin tra le mode finanziarie del momento?
4 anni fa
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La corsa agli NFT

Nel mondo del web dopo il Bitcoin, la nuova moda è quella degli NFT. Ma cosa sono questi NFT? Non preoccuparti se non conosci la risposta, per molto tempo è rimasto un mercato di nicchia, ma con l’interessamento di volti noti come Elon Musk e alcune grandi aziende ora è caccia all’ NFT più particolare.

NFT è l’acronimo di Non Fungible Token, sostanzialmente sono dei certificati che garantiscono l’unicità e i diritti di proprietà di un bene con la tecnologia Blockchain.

 Un video storico di una partita di Basket, un quadro digitale fatto con intelligenza artificiale o un tweet d’annata. Tutti beni che non dicono nulla, ma che possono essere certificati con un NFT, che può essere venduto a peso d’oro.

Qualche settimana fa, l’Amministratore Delegato di Twitter, Jack Dorsey, ha fatto certificare con un NFT il suo primo Twitter che diede vita al noto social network nel lontano 2006, così da renderlo un oggetto da collezione unico e non duplicabile.

Mi spiego meglio. Se entri in un’enoteca e compri una costosa bottiglia di champagne, per quanto possa essere esclusiva, ci sarà lì o in un’altra parte del mondo un’altra bottiglia della stessa cantina, della stessa annata con lo stesso vino all’interno. Nel caso dell’NFT, invece, non è così: ogni certificato è unico e, appunto, “Non Fungible Tokens”.

Jack Dorsey ha venduto l’NFT del suo primo Twitter all’asta per ben 2,5 milioni di dollari, ma questo è nulla rispetto al mercato enorme che si è creato dietro nelle ultime settimane: su un sito che riguarda NFT di video sul basket con oltre 100 mila utenti che hanno scambiato video di partite rari per un controvalore pari a circa 250 milioni di dollari e la nota casa d’aste Christie’s ha venduto all’asta per 69,3 milioni di dollari un’opera esistente solo in formato digitale certificata da NFT.

 

L’opera digitale e la stringa di codici che ha ricevuto il compratore la potete trovare nelle immagini legate all’articolo. Il sistema si sta rapidamente sviluppando. Anche Nike detiene un brevetto per le sue sneaker Nft chiamate ‘CryptoKicks‘.Secondo un report della NonFungible Corporation e dell’Atelier Bnp Paribas, nel 2020 gli scambi del mercato Nft hanno superato i 250 milioni di dollari, un aumento di quattro volte rispetto al 2019. Stimati ancora in crescita nel 2021.

Come per la storia delle criptovalute, si cominciano a creare le fazioni, con chi grida all’invenzione del secolo e chi la vede come una bolla paragonabile a quella dei tulipani. Ovviamente, come sempre sarà il mercato a decidere, ma oggettivamente la tecnologia è interessante e le vie di sviluppo sono praticamente infinite senza contare che si tratta di una novità che ha meno di 5 anni di vita.

 

Alessandro Moretti e Danilo Zanni, Io Investo

 

 

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