Nuovo colpo al giudizio del debito sovrano dell’Oman. L’agenzia Fitch ne ha declassato il rating per la seconda volta quest’anno, portandolo da “BB” a “BB-“, mantenendo l’outlook “negativo”. Questo significa che sono possibili ulteriori “downgrade” nei prossimi mesi, quando già il rating del sultanato risulta tagliato al terzo gradino dell’area “junk” o “non investment grade”. A giugno, Moody’s aveva ridotto il suo giudizio da “Ba2” a “Ba3”. Del resto, i numeri fanno tremare i polsi.
Scommettere sui bond emergenti del nuovo sultano
Altissimi i disavanzi fiscali, che arriverebbero al 20% del pil, in netta crescita dal già altissimo 8% del 2019. Per Fitch, tuttavia, il Consiglio di Cooperazione del Golfo dovrebbe sostenere finanziariamente l’Oman, sebbene non sia chiaro quando e come. Il principale ostacolo ad aiuti immediati è legato alla posizione di neutralità geopolitica che Muscat tradizionalmente assume nelle relazioni con gli stati dell’area, non schierandosi con nessuna delle parti nelle tensioni iraniano-saudite. E questo per Riad, un’unica capitale seriamente in grado di aiutare il vicino in affanno, è un affronto.
Bond poco variati
Il governo si è assicurato un prestito-ponte da 2 miliardi di dollari con un gruppo di banche e al contempo ha tagliato dell’8% la spesa pubblica. In ogni caso, misure insufficienti a compensare il crollo del gettito fiscale provocato dal calo sia dei prezzi che dei barili estratti.
Il declassamento di Fitch non sembra avere impensierito gli obbligazionisti più di tanto.
Parliamo di titoli allettanti, pur molto meno dei mesi scorsi, ma a fronte di un rischio di credito obiettivamente elevato e di cambio non indifferente, dato che questi bond sono denominati in dollari, valuta destinata a deprezzarsi contro l’euro nei prossimi anni. Per contro, il recupero prevedibile del petrolio nei prossimi mesi e, soprattutto, anni funge da sostegno alle quotazioni del debito, per quanto una risalita ai livelli pre-Covid non sembra nelle vicinanze. E bisogna capire se da qui ad allora le finanze omanite reggeranno.
Il debito del sultano offre fino al 9% all’anno