La crisi dell’acciaio si fa seria: la Cina lancia l’allarme sovrapproduzione

La Cina stima un aumento dell'eccesso di offerta di acciaio, quando già il settore è colpito dalla crisi.
9 anni fa
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Quotazioni acciaio a picco

La crisi dell’acciaio s’inquadra in quella più ampia delle materie prime. Se dal 2008 ad oggi, le quotazioni medie sono state di 465 dollari per ogni 65 tonnellate (contratto standard al London Metal Exchange), attualmente i prezzi si aggirano sui 210 dollari, meno della metà e 6 volte in meno dell’apice toccato nel giugno del 2008, in calo di quasi il 30% su base annua, anche se in recupero del 50% rispetto a un mese fa. I produttori europei sono inferociti proprio contro la Cina, a loro dire, rea di praticare politiche di dumping, continuando a tenere alta l’offerta, nonostante il tracollo dei ricavi, esportando nel mondo i suoi eccessi produttivi, grazie al controllo statale di buona parte delle società produttrici (Sinosteel è pubblica), abbassando i prezzi per battere la concorrenza, anche contro ogni logica di mercato.

   

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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