Crisi economie emergenti sarebbe negativa anche per USA ed Europa
In assenza di un consolidamento dei consumi interni, anche USA ed Eurozona potrebbero subire le conseguenze di un deterioramento sui mercati emergenti, attraverso il calo delle esportazioni. E’ in questo scenario che la Federal Reserve ha iniziato ad alzare i tassi USA, una decisione considerati da molti tardiva, ma che adesso il governatore Janet Yellen potrebbe trovarsi costretta a rimangiarsi. Il punto di domanda vero è se ci sarebbero armi a sufficienza in dotazione alle banche centrali per contrastare un eventuale nuovo crollo finanziario. La risposta è no. Rispetto al 2008, i tassi risultano già azzerati o persino negativi e gli istituti hanno iniettato migliaia di miliardi di liquidità sui mercati. Fare più di così sembra impossibile. E se nemmeno politiche monetarie ultra-accomodanti sono bastate a rinvigorire la crescita economica e a riportare l’inflazione ai target, figuriamoci quali effetti potrebbe avere l’arrivo di un nuovo 2008 in un panorama già depresso.