La crisi non allenta la presa e il numero dei disoccupati in Europa sale a livelli vertiginosi, per quanto ripartita in modo abbastanza diseguale tra gli stati. E così il Bollettino mensile della BCE, ieri, ha evidenziato come tra il primo trimestre del 2008 e l’ultimo trimestre del 2011, il tasso dei senza lavoro sia cresciuto dal punto minimo del 7,3%, raggiunto in tempi di euro, all’11,3%. In totale, sono stati persi 4 milioni di posti di lavoro. Tuttavia, la disoccupazione non ha eguali dimensioni nell’Area Euro.
Disoccupazione in Italia: riduttive le cifre dell’Istat
In Italia, stima sempre Francoforte, la disoccupazione reale sarebbe nettamente più alta di quella riportati dai dati ufficiali, in quanto questi ultimi non comprendono i cosiddetti “lavoratori scoraggiati”, ossia coloro che non cercano lavoro – quindi, non contano come disoccupati – in quanto non hanno speranza di trovare un’occupazione. Stando alla disoccupazione reale, essa salirebbe al 12,5% nel 2011, anziché all’8,1% ufficiale. Dati, che farebbero salire il tasso ufficiale dei senza lavoro in modo più brusco in Italia e Spagna, mentre il quadro resterebbe stabile in Portogallo, Francia, Belgio e Paesi Bassi. Ad agosto, l’Istat segnala ancora una volta un quadro allarmante per l’Italia, con particolare riferimento ai giovani e alle donne. Se il tasso generale di disoccupazione è al 10,7% (+2,3% su base annua), esso sale al 34,5% tra i giovani, mentre gli inattivi, ossia coloro che non lavorano e non cercano un lavoro, sono cresciuti di 92 mila unità (+0,6%), quasi esclusivamente tra le donne.
Previsioni economia: i paesi mediterranei alle prese con recessione e disoccupazione
Ma se la situazione è davvero pesante, quali sono le prospettive del mercato del lavoro nell’Area Euro? Partiamo dal fatto che l’occupazione è legata al ciclo economico.