La fuga degli stagionali: quanto guadagnano davvero?

Continua la polemica sul lavoro degli stagionali a Gabicce e non solo.
di
5 anni fa
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Gabicce Mare è un piccolo comune della provincia di Pesaro-Urbino, nelle Marche, che segna il confine naturale con l’Emilia-Romagna e l’inizio della Riviera romagnola. Proseguendo a piedi, si arriva in pochi minuti a Cattolica prima e a Misano Adriatico poi, le porte d’ingresso di Riccione e Rimini. In genere, durante i servizi al telegiornale, per descrivere la classica fotografia dell’estate italiana le telecamere dei mass media vengono posizionate proprio lungo questo tratto di costa.

Il rituale che si ripete da anni è sempre lo stesso: stabilimenti balneari colmi di persone, infinite attività tra cui scegliere e mare, che non sarà sì il più bello d’Italia (per usare un eufemismo) ma a parità di servizi probabilmente non esiste posto migliore.

Ecco, i servizi: cosa succede se vengono a mancare gli stagionali, cioè quella categoria di lavoratori che viene assunta dagli imprenditori durante il periodo estivo per far girare il tutto nel migliore dei modi? Che a lamentarsi per primi sono gli stessi sindaci, individuando come principale colpevole il reddito di cittadinanza.

“Colpa del reddito di cittadinanza”

Con orgoglio, il Movimento 5 Stelle aveva presentato la misura del reddito di cittadinanza come una misura capace di migliorare il tasso di occupazione, in quanto avrebbe agevolato le persone in un periodo massimo di tre anni a trovare un’occupazione stabile. Stando alla situazione attuale, però, sembra che ad avere ragione fossero le persone che storcevano il naso prima e dopo l’entrata in vigore del reddito di cittadinanza.

La tesi più comune era qualcosa del tipo: i giovani preferiranno guadagnare 700 euro rotti al mese senza fare nulla piuttosto che lavorare per pochi euro in più. Affermazione dalla quale non si discosta più di tanto il pensiero del sindaco di Gabicce Mare, che denuncia hotel e stabilimenti privi di personale per colpa dell’attrazione fatale suscita dal reddito di cittadinanza agli occhi dei “giovani del Sud”, questa l’espressione usata dal primo cittadino del comune marchigiano.

“Buste paga troppo basse”

Sui social è arrivata la risposta – crediamo dei diretti interessati – all’accusa di preferire il reddito di cittadinanza a lavori come quello di cameriere, bagnino, ecc. “Salari troppo bassi”, ripetevano in coro. In realtà, il contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) racconta un’altra verità, cioè che le buste paga sono quantomeno dignitose.

Come afferma Angelo Serra, numero uno dell’Associazione albergatori di Gabicce Mare, un cameriere che lavora ore al giorno porta a casa uno stipendio netto da 1.500€ più vitto e alloggio.

Certo, bisogna poi vedere nella pratica quanti effettivamente applicano il CCNL, come sottolinea Claudia Lugaresi (responsabile turismo di Uiltucs Emilia Romagna), che cita inoltre il fenomeno dumping esasperato dal personale proveniente dall’Europa orientale.

Leggi anche: La fuga dei lavoratori stagionali a Gabicce: hotel senza personale, colpa del reddito di cittadinanza

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