Andare in pensione a 64 anni è fattibile per molti contribuenti, a patto che il primo versamento sia stato effettuato dopo il 1995. Infatti, la pensione anticipata contributiva si rivolge specificatamente ai cosiddetti “nuovi iscritti” definiti dalle riforme Dini e Fornero. Tuttavia, molti ritengono che questa opzione sia difficile da realizzare e complicata da gestire. Il principale ostacolo non è tanto il doppio requisito anagrafico-contributivo, quanto piuttosto l’importo soglia della pensione, un vero fardello secondo molti osservatori, professionisti del settore e contribuenti. Ecco quindi una guida dettagliata che mira ad alleggerire questo onere, illustrando soluzioni per superare i vincoli e lasciare anticipatamente il mondo del lavoro.
Le domande alla redazione
Una lettrice ci scrive: “Buonasera, sono una lavoratrice che sta per compiere 64 anni di età. Rispetto tutti i requisiti di anzianità di iscrizione e di carriera utili alla pensione anticipata contributiva, ma sono preoccupata per l’importo soglia della pensione, che rende questa misura poco sfruttabile per molti. Come posso raggiungere una pensione di circa 1.600 euro al mese? Dato il mio percorso contributivo di 20 anni, trovare tale requisito sembra quasi impossibile. Questa misura sembra adatta solo a chi ha avuto salari molto elevati, situazione sempre meno frequenti come ben sapete.”
La guida alla pensione anticipata a 64 anni: come superare i vincoli e uscire subito
La nostra lettrice solleva un punto valido. Anche se la pensione anticipata contributiva sembra accessibile a livello di requisiti base, l’importo soglia della pensione la rende difficilmente realizzabile. Dal 2024, questa soglia è stata ulteriormente inasprita a seguito delle novità introdotte dal governo. Per accedere alla pensione anticipata contributiva, sono necessari almeno 64 anni di età, 20 anni di contributi versati e l’iscrizione successiva al 31 dicembre 1995. Inoltre, il trattamento maturato e da liquidare non deve essere inferiore a circa 1.603 euro al mese, corrispondente a tre volte l’assegno sociale, che nel 2024 ammonta a 534,41 euro.
Ecco le regole stringenti che non permettono un’uscita agevole dal lavoro
Nel 2024, la pensione anticipata contributiva non sarà accessibile se l’importo non raggiunge almeno tre volte l’assegno sociale. Ci sono però delle agevolazioni per le lavoratrici che hanno avuto figli. Per esempio, l’importo soglia per chi ha avuto almeno un figlio scende a 2,8 volte l’assegno sociale, ovvero poco meno di 1.500 euro al mese. Per chi ha più figli, il requisito scende ulteriormente a 2,6 volte, corrispondenti a circa 1.390 euro al mese. È evidente che, considerando le varie modalità di versamento dei contributi, questa misura sembra indirizzata verso lavoratori con salario significativo.
I coefficienti di trasformazione e le regole di calcolo dei trattamenti
I coefficienti di trasformazione sono parametri cruciali per il calcolo delle pensioni basato sui montanti contributivi. È noto che per ottenere la pensione con il metodo contributivo, il montante dei contributi viene prima aggiornato al tasso di vendita e poi moltiplicato per coefficienti più favorevoli se l’età di uscita è più elevata. A 64 anni, però, la pensione risultante è inferiore rispetto a quella ottenibile a 67 anni, rendendo più difficile raggiungere gli importi soglia.
Pensione a 64 anni più semplice da raggiungere: ecco alcune soluzioni
Le lavoratrici possono beneficiare di specifiche agevolazioni previste dalla riforma Dini. Per esempio, possono ridurre di quattro mesi per ogni figlio, fino a un massimo di 12 mesi, l’età per l’uscita. Questo significa che la pensione anticipata contributiva può essere raggiunta già a 63 anni per chi ha tre o più figli. Chi è entrato nel mondo del lavoro dopo il 1995 può anche optare per un calcolo più vantaggioso, come uscire a 65 anni anziché 64, ottenendo così un trattamento migliore. Per chi ha più di due figli, il coefficiente di calcolo si basa sull’età di 66 anni.