Poche cose sono più attese delle buone nuove sulla riforma delle pensioni. “Con la crescita zero l’Italia invecchia. Tra un po’ avremo un pensionato a carico di ogni disoccupato“, afferma Altan. Parole che pongono l’attenzione su un argomento importante come quello delle pensioni future. Proprio quest’ultime destano particolare preoccupazione per via degli importi che nei prossimi anni potrebbero essere ancora più bassi di quelli erogati oggi.
Una situazione che non può passare di certo inosservata, con il nuovo esecutivo guidato da Giorgia Meloni pronto ad attuare delle misure ad hoc per riformare il sistema pensionistico italiano.
Riforma delle pensioni e rivalutazione dal 2023
Nel 2023 i pensionati potranno beneficiare di un aumento sul cedolino grazie al meccanismo di indicizzazione ai prezzi al consumo nel 2022. Come riportato nel comunicato stampa numero 184 del 09 novembre 2022 disponibile sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti, il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti ha di recente firmato un decreto che prevede dal prossimo 1 gennaio un adeguamento del +7,3%.
Entrando nei dettagli, al fine di contrastare il ritorno della Legge Fornero, il nuovo esecutivo, prorogherà alcune misure, come Opzione donna e Ape sociale. A confermarlo la neoministra del Lavoro Marina Calderone a Porta a Porta. Tra le altre ipotesi in ballo, poi, si annovera Quota 41. In questo caso si potrebbe andare in pensione una volta maturati 41 anni di contributi. Resta ancora da definire il requisito anagrafico che potrebbe oscillare dai 61 ai 63 anni.
Al momento, comunque, si tratta solamente di ipotesi. È necessario infatti attendere le prossime decisioni del nuovo esecutivi per capire quali saranno le prime modifiche apportate al sistemo previdenziale del nostro Paese.
La mossa della Meloni per le pensioni di domani (perché non esistono solo quelle di oggi)
Data l’incertezza del sistema pensionistico italiano, comunque, si rivela necessario mettere in campo delle misure che volgano un occhio di riguardo anche al futuro.
“Credo che se vogliamo guardare al tema e non solo esclusivamente in chiave di uscita dal mondo di lavoro ma che e cosa sarà in futura la spesa pensionistica e cosa saranno le pensioni dei nostri figli e dei nipoti questo tema. Temi che ci dobbiamo porre”.
Un concetto confermato anche dal nuovo presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, che all’incontro con i sindacati a Palazzo Chigi ha sottolineato come le “pensioni di oggi basse, e quelle future rischiano di essere inesistenti“. Uno scenario che non si prospetta affatto roseo.