Nel panorama previdenziale italiano, il tema del rapporto tra NASpI e pensione anticipata genera spesso dubbi e incertezze, soprattutto per i lavoratori prossimi alla pensione. Questa guida si propone di chiarire i punti essenziali relativi alla percezione della NASpI fino alla pensione e alla decadenza del diritto al sussidio in presenza di determinati requisiti pensionistici.
La NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), ricordiamo, è un’indennità di disoccupazione erogata dall’INPS ai lavoratori dipendenti che hanno perso involontariamente il proprio impiego.
Naspi prima della pensione: gli sviluppi
Una circolare dell’INPS, la n. 88 del 2019, chiariva che il diritto alla NASpI decennale al momento della decorrenza della pensione anticipata. Ciò significa che l’indennità di disoccupazione viene erogata fino alla data in cui il lavoratore raggiunge i requisiti per accedere alla pensione anticipata. Tenendo, pertanto, conto della finestra temporale di attesa prevista dalla normativa. Tale finestra è attualmente fissata a tre mesi dal momento del raggiungimento dei requisiti contributivi.
Un recente orientamento giurisprudenziale, espresso dall’ordinanza n. 11965 del 3 maggio 2024 della Corte di Cassazione, ha ulteriormente chiarito il rapporto tra NASpI e pensione. Secondo questa pronuncia, il diritto alla NASpI decade non dalla data effettiva di decorrenza della pensione, ma dal momento in cui il lavoratore raggiunge i requisiti per il pensionamento, sia esso di vecchiaia o anticipato.
Questo dettaglio interpretativo può avere implicazioni significative per i lavoratori che, nel periodo di transizione verso la pensione, contano sul sostegno della NASpI. In pratica, la Cassazione sottolinea che, una volta maturati i requisiti per il pensionamento, il lavoratore potrebbe trovarsi scoperto dal punto di vista economico durante il periodo di attesa della finestra mobile. Questo scenario si verifica poiché la decadenza dalla NASpI è anticipata rispetto alla decorrenza effettiva della pensione.
Il calcolo della finestra temporale per la pensione anticipata
Nel caso della pensione anticipata, i requisiti contributivi e anagrafici devono essere accompagnati dal completamento di una finestra temporale, che attualmente è pari a tre mesi. Questa finestra si applica anche nel caso di lavoratori che raggiungono i 42 anni e 10 mesi di contributo (41 anni e 10 mesi per le donne). Durante questo periodo, anche se i requisiti sono già stati raggiunti, la pensione non viene ancora erogata, e il lavoratore può quindi trovarsi senza il sostegno della NASpI, a seguito della decadenza stabilita dalla giurisprudenza.
Naspi prima della pensione: un caso pratico
Consideriamo il caso di un lavoratore che, al 31 dicembre 2024, avrà accumulato 41 anni e 5 mesi di contributi e compirà 64 anni nello stesso anno. Questo profilo è caratterizzato dal raggiungimento dei requisiti contributivi per la pensione anticipata a 42 anni e 10 mesi. Con l’aggiunta della finestra di tre mesi, che porta la decorrenza della pensione al compimento di 43 anni e un mese di contributi.
Secondo l’interpretazione della Cassazione, la NASpI potrebbe non coprire l’intero arco temporale fino alla decorrenza della pensione. Infatti, il sussidio potrebbe terminare al momento in cui vengono maturati i requisiti contributivi, lasciando scoperto il periodo della finestra.
A questo punto, sarebbe auspicabile un nuovo intervento INPS per mettere in chiaro le cose a seguito della recente ordinanza della Cassazione. In modo da dare certezze ai chi si avvina alla pensione.
Riassumendo…
- Circolare INPS: la NASpI è erogata fino alla finestra della pensione anticipata di 3 mesi.
- Cassazione 2024: la NASpI decade al raggiungimento dei requisiti pensionistici, non alla decorrenza pensione.
- Finestra pensione: i lavoratori possono rimanere scoperti economicamente durante la finestra temporale di tre mesi.
- Chiarimenti: sarebbe auspicabile un nuovo intervento INPS per dare certezza a chi si avvicina alla pensione, di quale regola sia applicabile.